A Milano D’Annunzio rivive in tavola
Chef di Romano crea poesie di gusto

È Armando Sobatti, l’autore delle «Cene dannunziane» al teatro Manzoni di Milano che hanno riscosso molto successo.

Un evento culturale e gastronomico per celebrare Gabriele D’Annunzio, amante anche della buona cucina, a 80 anni dalla sua morte. Un’iniziativa promossa dal «Vittoriale degli Italiani», dal teatro Manzoni, dal network di librerie Mondadori e da «Elior», società francese leader in Italia della ristorazione collettiva e di cui è dipendente lo chef romanese Sobatti.

Il menu dannunziano delle tre serate esclusive al teatro Manzoni ce lo spiega Armando Sobatti: «Sono ricette della cucina del poeta che ho in parte rivisitato. Abbiamo cominciato con un prosecco di benvenuto con barchetta di pane brisè con mousse alla barbabietola e caprino. Un antipasto di gamberoni spadellati alle erbe con crema di patate viola e caviale di salmone e uova mimosa. Il primo è stato un risotto alla Duse con tartare di scampi, salsa Mornay al profumo di tartufo e un dessert con cheesecake con biscotti al cardamomo e gelatina di melograno e cioccolatini. Come vino il Franciacorta Bellavista Rosè». Insomma il Vate, l’«Orbo veggente» era un buongustaio raffinato.

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