Bellavita arrestato in Romania
L’ex assessore latitante dal 2012

Condannato per truffa all’Unione Europea, era stato assessore in Via Tasso dal 1999 al 2004

È finita in Romania la latitanza di Giampaolo Bellavita, l’ex assessore provinciale (esponente di Forza Italia) al Bilancio della Giunta Bettoni dal 1999 al 2004 Bellavita deve scontare quattro anni e un mese di reclusione, ma è latitante dal 2012, cioè da quando la condanna è diventata definitiva.

Il commercialista di Martinengo finì sotto inchiesta per una serie di truffe, tra cui una milionaria all’Unione europea nel 2004, e un giro di fatture false per evadere le imposte: «Artifici e raggiri, consistiti nel simulato acquisto di un immobile – indicano le carte processuali –, nel simulato aumento di capitale della Magrì Pietro Spa (un’azienda di detergenti in provincia di Siracusa) e nel simulato acquisto di macchinari nuovi, finalizzati all’indebito percepimento di contributi riservati dall’Ue alle zone depresse». I contributi percepiti erano pari a un milione e 547 mila euro. Per l’accusa (retta dal pm Maria Cristina Rota) Bellavita su quei fondi fece la «cresta», dato che i macchinari erano stati spacciati come nuovi, ma in realtà provenivano da fallimenti ed erano obsoleti. Lui aveva sempre negato gli addebiti. In primo grado Bellavita era stato condannato a 14 anni. Condanna sensibilmente ridotta in Appello, dove alcuni capi d’accusa erano caduti tra assoluzioni e prescrizioni (9 anni e 7 mesi) e poi in Cassazione, dove sono divenuti definitivi 4 anni e 1 mese per Gianpaolo. Nel frattempo il sequestro per equivalente dei beni di Bellavita (fra cui anche una Ferrari e una Porsche) si è tramutato in confisca e una serie di immobili sono divenuti proprietà del Demanio.

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