Con lo sport, sul podio della gioia di vivere
Il tuffo di Giulia: continuerò a combattere

Nata con una scoliosi congenita, Giulia ha iniziato il suo calvario dieci anni fa. «Fino ai 12 anni – racconta – non avevo problemi a livello fisico. Mi bastava fare una lastra e una visita all’anno. La situazione ha iniziato a peggiorare con l’età dello sviluppo, perché la colonna vertebrale ha cominciato a cedere e sono arrivati altri problemi, come il deficit neurologico che non mi dà più forza in una gamba».

Ha conquistato cinque medaglie, di cui due d’oro, due d’argento e una di bronzo, su sei gare disputate. Giulia Terzi, ventiduenne di Arzago, è stata una delle stelle dei Campionati italiani di nuoto paralimpico di Palermo del giugno scorso, dimostrando come una malattia possa piegarti ma non spezzarti, se a prevalere in te è la forza di volontà.

Nata con una scoliosi congenita, Giulia ha iniziato il suo calvario dieci anni fa. «Fino ai 12 anni – racconta – non avevo problemi a livello fisico. Mi bastava fare una lastra e una visita all’anno. La situazione ha iniziato a peggiorare con l’età dello sviluppo, perché la colonna vertebrale ha cominciato a cedere e sono arrivati altri problemi, come il deficit neurologico che non mi dà più forza in una gamba».

Dai 14 anni in poi i problemi si accentuano, a 18 la sua colonna vertebrale crolla, interessando anche altri organi. «Sono stata operata tre volte – continua Giulia – e dopo l’ultimo intervento cui sono stata sottoposta nel febbraio di quest’anno all’ospedale Galeazzi di Milano, ho perso la mobilità alla gamba e non posso più camminare». Nonostante la sedia a rotelle, Giulia non è però una persona che si piange addosso. Già in possesso della laurea triennale in Scienze politiche, ora è iscritta a legge e alterna lo studio al lavoro ma soprattutto, lei che è sempre stata abituata a gareggiare nella ginnastica artistica fino ai 12/13 anni e poi a rimanere in questo settore come allenatrice finché il fisico glielo ha consentito, non ha voluto rinunciare allo sport, trasformandolo in un mezzo di riscatto contro una sorte non proprio benevola. «Nel marzo scorso – spiega – il mio ortopedico mi ha detto che l’unico sport che avrei potuto praticare sarebbe stato il nuoto. Ho voluto provare. Siccome senza obiettivi non mi alzo dal divano, mi sono iscritta alla società Sporting Lodi iniziando ad allenarmi per l’agonistica subito dopo essermi laureata in Scienze politiche. Ho ottenuto i tempi e così mi sono qualificata per i campionati italiani paralimpici di Palermo di fine giugno. Lì ho vinto i 50 stile libero sia come assoluto sia nella mia categoria di disabilità, la S7. Nei 100 stile libero sono arrivata seconda nella S7 e quinta nella classifica assoluta mentre nei 100 dorso ho fatto seconda nella categoria S7 e terza nell’assoluta. Sapevo di essermi allenata bene, ma avevo alle spalle solo tre mesi di piscina. Alla vigilia di questo appuntamento pensavo alla possibilità di ottenere al massimo qualche buon risultato, forse una medaglia di categoria, ma non di certo ai risultati che ho conseguito».

Al di là dei risultati, però Giulia vuole sottolineare come «il nuoto mi abbia aiutato a livello psicologico. A Palermo ho incontrato tante persone messe peggio di me, che non si vogliono arrendere nonostante i problemi e questo mi ha insegnato molto». Premiata ad Arzago dal sindaco Gabriele Riva durante l’Arzago Rock 2018 con una targa e con un mazzo di fiori per i risultati conseguiti in Sicilia, Giulia si sta ancora allenando. Solo in questi giorni si sta prendendo una pausa, ma a dicembre sarà già in gara a Loano per i campionati italiani in vasca corta.

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