Covid, volontari in aiuto per le vaccinazioni
Nella Bergamasca 4.500 pronti a intervenire

Protezione civile, a Chiuduno, Treviglio e Antegnate 50 al giorno su due turni. Gestiscono parcheggi, accoglienza, sanificazione. A Spirano in campo alpini e associazioni.

Nella Bergamasca per l’avvio delle vaccinazioni degli over 80 e quelle, solo per alcuni comuni, delle persone tra i 60 e 79 anni, oltre alle decine di operatori sanitari, medici, infermieri e amministrativi, sempre in prima linea nella lotta al Covid-19, c’è un altro grande esercito che ancora una volta non si è tirato indietro ed è sceso in campo: quello dei volontari della Protezione civile. Accolgono, spiegano, aiutano. Questo il loro compito, fondamentale, all’interno degli hub attivi per le vaccinazioni. «Nella nostra provincia – dichiara Renato Righetti, responsabile del Servizio Protezione civile della Provincia di Bergamo – ci sono circa 4.500 volontari di Protezione civile. Un bacino importante di volontari sui quali possiamo sempre contare per fornire un supporto adeguato alle richieste ed esigenze che si creano sul nostro territorio».

Volontari che non si sono tirati indietro nemmeno durante l’ultimo anno di pandemia e che hanno risposto presente anche per le vaccinazioni. «Visto che il servizio di cui sono responsabile si occupa di gestire e organizzare il mondo del volontariato dell’intero territorio provinciale – spiega – Ats e le Asst di riferimento ci hanno contattati per gestire il supporto e il coordinamento dei volontari nei centri vaccinali di Treviglio, Chiudono e Antegnate. Nessuno si è tirato indietro e anche noi ci siamo organizzati, trovando a nostra volta referenti interni ai punti vaccinali, appoggiandoci poi per il reperimento dei volontari ai gruppi e alle organizzazioni locali e delle zone limitrofe per poter così rispondere alle esigenze che ci sono state manifestate e che ci verranno sottoposte dalle Asst di riferimento, organizzando poi i turni, dividendo i compiti e così via».

I tre hub in particolare necessitano di circa una cinquantina di volontari al giorno, suddivisi su due turni. «Ad Antegnate – continua – servono 6-7 volontari per turno, mentre a Chiudono e Treviglio circa una decina ciascuno. Quindi, contando i due turni di ogni hub (di 6 ore ciascuno), fanno circa 26-27 volontari a turno e poco più di 50 al giorno, 7 giorni su 7 (perché in questi hub si vaccina tutti i giorni, weekend compresi)».

Ma l’organizzazione e i volontari sono pronti anche in caso di emergenze o ulteriori necessità.«Lo scorso fine settimana – spiega Righetti – per una sovrapposizione di liste, l’hub di Antegnate, impostato come detto per circa 600 vaccini al giorno, si è ritrovato a doverne fare 1.800 il sabato e altrettanti la domenica. Per non mandare a casa nessuno e farli tutti comunque, hanno potenziato le linee vaccinali e noi abbiamo potenziato i volontari, arrivando a mandarne circa 20 al giorno per entrambi i giorni».

Che cosa fanno i volontari? «Gestiamo – specifica – l’arrivo nel parcheggio di chi deve vaccinarsi, l’accoglienza, l’anamnesi, l’area post vaccinazione e l’uscita, fornendo indicazioni, misurando la temperatura, sanificando le mani, aiutando chi ha difficoltà». Sempre pronti, attenti e disponibili, quindi, anche per i futuri e probabili hub che nasceranno sul territorio provinciale.

A Spirano, invece, per la gestione dell’hub vaccinale al Palaspirà, al fianco dei volontari della Protezione Civile del paese, sono scesi in capo anche gli Alpini e i volontari del Club CB Alfa Bravo 90 di Spirano e dell’associazione Volontari dell’Adda. «Quando ci ha contattati Ats – spiega Giambattista Premarini, assessore con delega alla protezione civile e sicurezza – abbiamo risposto presente. In campo ci sono principalmente gli alpini con la protezione civile e poi le altre due associazioni del paese. Garantiamo sempre 5-6 persone per turno, per due turni al giorno, dal lunedì al sabato»

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