Folla ai funerali di Saverio
Il fratello: «Eri un po’ di tutti noi»

A Romano chiesa gremita per l’ultimo addio a Saverio Ghilardi, il ragazzo di 26 anni morto sabato mattina dopo essere caduto in un dirupo sul massiccio dell’Adamello in Valcamonica. La bara portata in spalla dagli amici

La chiesa di Santa Maria Assunta non è riuscita, anche a causa delle misure anti Covid, a contenere la folla arrivata martedì 30 giugno per dare l’ultimo addio a Saverio Ghilardi, il 26enne di Romano morto tragicamente sabato mattina, precipitando in un dirupo sul massiccio dell’Adamello, mentre con altri amici si trovava nella zona dei Corni di Premassone, in Valcamonica (Brescia). Chi non è riuscito a trovare posto in chiesa ha potuto ascoltare la cerimonia funebre dalla vicina basilica di San Defendente.

La bara del giovane è stata portata in chiesa a spalla dagli amici partiti dalla Casa del commiato di via Tadini, a pochi passi dall’abitazione dove il ragazzo viveva con papà Maurizio e mamma Beatrice, i fratelli Cesare, di quattro anni più grande, ed Ettore di 19 anni.

Sul sagrato uno striscione ha accolto il feretro: una frase di Papa Giovanni Paolo II che recita «Le montagne, le rocce suscitano nel cuore il senso dell’infinito, con il desiderio di sollevare la mente verso ciò che è sublime». Buon viaggio!

Monisgnor Paolo Rossi nell’omelia ha parlato della sofferenza che una morte così improvvisa ha portato nei cuori di chi gli voleva bene. Il fratello Cesare lo ha ricordato sottolineando i tratti del carattere che aveva preso dal resto della famiglia: la passione per l’arte dal papà, l’entusiasmo nell’affrontare la vita dalla mamma, il desiderio di conoscenza dal fratello minore mentre con lui c’era un legame forte e la passione per la montagna che Saverio gli aveva trasmesso.

Al termine della cerimonia la salma è stata portata al cimitero di Bergamo per la cremazione,

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