Hicham, perde la vita a 20 anni nell’Adda
Gli amici: «Non siamo riusciti a salvarlo»

Era insieme ad alcuni amici nel tratto a valle della diga di Sant’Anna. Hicham Hamdach abitava ad Arcene ha deciso di attraversare il fiume, dove non si tocca: sfinito, è scomparso sott’acqua. Il corpo ritrovato a Vaprio

Ha nuotato con tutta la forza che aveva in corpo per una cinquantina di metri dopodiché, quando era ancora in mezzo al letto del fiume, si è trovato sfiancato e non è più riuscito a rimanere a galla, andando a fondo. È così che ieri pomeriggio, nel tratto di Adda a valle della diga Sant’Anna fra Fara e Vaprio (Milano), è annegato Hicham Hamdach, 20 anni, che abitava ad Arcene insieme alla famiglia.

Alla tragica morte del giovane di origini marocchine, che lavorava come giardiniere, hanno assistito da vicino due suoi amici che stavano nuotando insieme a lui dalla sponda di Fara verso quella di Vaprio e che hanno provato ad aiutarlo, senza però riuscirci: «Quando l’abbiamo visto in difficoltà – racconta uno di loro, un ragazzo thailandese di 22 anni, di Ciserano- l’abbiamo raggiunto e afferrato entrambi, ma Hicham era nel panico e ci avrebbe tirati a fondo entrambi se non ci fossimo staccati da lui». E così hanno fatto.

Purtroppo, pochi istanti dopo, il ventenne è scomparso sotto l’acqua e non è più riemerso. Gli altri due amici, a quel punto, non hanno potuto fare altro che completare la traversata: «Ormai non ce la facevo più nemmeno io – racconta ancora l’amico thailandese –, un altro nostro amico, vedendo che eravamo in difficoltà si è tuffato, ci ha raggiunti e aiutati». E pensare che doveva essere un tranquillo pomeriggio di divertimento in riva al fiume. Hicham con i suoi amici aveva deciso di trascorrerlo a Vaprio al Parco della diga, area verde che si affaccia sull’Adda. Dopodiché, intorno alle 15, sebbene vi siano dei cartelli di divieto di balneazione, con alcuni di loro aveva deciso di raggiungere la sponda opposta di Fara, distante circa un centinaio di metri, dove si trova una spiaggia di sassi molto frequentata dai ragazzi del paese anche perché, in quel punto, si trova il canale scolmatore della diga dalle cui sponde di cemento sono soliti tuffarsi. Per attraversare l’Adda per la prima volta, però, il ventenne non ha nuotato ma è passato in un tratto molto sassoso dove si tocca in ogni punto. Arrivato a destinazione con i suoi amici si è divertito facendo qualche tuffo. Dopodiché tutti quanti hanno deciso di ritornare a Vaprio questa volta, però, passando per un altro tratto dell’Adda, poco a valle della diga, dove non si tocca ed è necessario nuotare.

«Hicham – racconta ancora l’amico – ci ha preceduti tutti ed è partito nuotando a razzo. È forse per questo motivo che, a un certo punto, ha esaurito tutte le forze. Purtroppo è accaduto quando ancora mancava troppo a raggiungere la sponda opposta». Una volta che i suoi amici sono riusciti a tornare sul Parco della Diga hanno subito dato l’allarme. Poco dopo sono arrivati sul posto dal cielo due elicotteri, uno del 112 e uno dei vigili del fuoco. Da terra un’ambulanza della Croce dell’Adda, vigili del fuoco di Gorgonzola, i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano, la polizia locale e i carabinieri di Vaprio. E sono stati proprio i sommozzatori a individuare e a recuperare dopo circa 20 minuti di ricerche il corpo di Hicham, poi sottoposto a un lungo massaggio cardiaco risultato purtroppo inutile. La salma è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Milano dove, come disposto dal pubblico ministero, verrà sottoposta ad autopsia.

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