«Mi hanno colpito sulla pancia
dove c’era la mia bambina»

La drammatica ricostruzione della rapina subita sul treno da una 28enne incinta residente a Romano.

«Si sono avvicinati e hanno iniziato a colpirmi proprio lì, dove c’era la mia bambina. Ho avuto tanto paura». È la drammatica ricostruzione dell’aggressione subita da una giovane 28enne di origine nigeriana, residente a Romano di Lombardia, aggredita per rapina sul treno Brescia-MIlano. La giovane è stata aggredita e picchiata all’altezza di Rovato da due giovani che hanno tentato di rubarle il telefonino. Mentre era intenta a telefonare, un giovane le ha strappato il telefono dalle mani. La malcapitata ha reagito subito, riafferrando il cellulare. Ne è nata una colluttazione dove la coppia di ladri non ha esitato a colpirla con calci, pugni e morsi.

Approfittando della frenata del treno la 28enne - con lo smartphone in mano - è riuscita ad allontanarsi chiedendo soccorso ai ferrovieri e al controllore. Uno di loro ha immediatamente richiesto l’intervento del 112. In stazione a Rovato sono arrivati subito i carabinieri, assieme a un’ambulanza. La donna, alla 38ª settimana di gravidanza, è stata portata al pronto soccorso del «Mellini» di Chiari. Dopo poche ore la donna ha dato alla luce una bambina, in ottima salute. I due malviventi, invece, sono stati fermati dai carabinieri: il primo, A.E., un 23enne residente a Roccafranca, pregiudicato, di nazionalità albanese, è finito ai domiciliari con l’accusa di rapina e lesioni personali. Domenica, invece, è stato identificato e denunciato il complice, un 23enne residente a Chiari, di nazionalità albanese.

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