Misano, raid per liberare visoni
Danno di 30 mila euro per l’azienda

Una decina gli attivisti che hanno partecipato all’azione animalista e ora sono al vaglio i filmati del capannone e quelli della videosorveglianza comunale.

Sarebbero circa una decina, stando gli ultimi aggiornamenti i responsabili del blitz che nella notte a cavallo tra venerdì 30 e sabato 31 dicembre, ha portato alla liberazione di circa 600 dei mille visoni di proprietà dell’allevamento della Società Agricola Misano di via Santo Stefano. Per la definizione dei ruoli e delle responsabilità dei diversi attivisti del Fronte liberazione animale (l’organizzazione che ha rivendicato l’azione), sono al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Treviglio. Oltre alle immagini registrate dalle sei telecamere di videosorveglianza interne alla Società agricola, si stanno analizzando anche le immagini catturate dai diversi varchi di accesso viario per l’identificazione dei mezzi in ingresso e in uscita dal comune di Misano Gera d’Adda.

E mentre le forze dell’ordine procedono con le indagini, alla Società agricola è partita, invece, la conta dei danni. Dei 600 visoni liberati, circa 500 sono stati recuperati. Per i restanti: «Se teniamo conto che tra il centinaio di visoni morti e dispersi c’erano anche delle fattrici che ad aprile avrebbero dato alla luce, in media, cinque cuccioli ciascuna, il danno per il mancato introito quantificato si aggira intorno ai 30 mila euro» spiega un allevatore. Da non sottovalutare, poi, anche il discorso della selezione che, ora, rischia inevitabilmente di compromettersi: «In cinque anni di lavoro – prosegue – siamo arrivati a ottenere una buona selezione. Ora, è tutto da rifare».

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