Morta dopo iniezione: autopsia
Indagato il medico che la curava

Scongiurata in extremis la cremazione, ora si farà l’autopsia per capire a che cosa è dovuto il decesso di Gianna Mossali e se ci sono responsabilità. L’esame autoptico è in programma il 4 gennaio all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo e a eseguirlo sarà il dottor Luca Tajana, medico legale dell’Università di Pavia.

Nelle ultime ore il fascicolo del pm Raffaella Latorraca è passato dal modello 45 («atti relativi», senza ipotesi di reato né indagati) al modello 21 (con reato e indagati). L’ipotesi di reato è l’omicidio colposo e nel registro degli indagati è finito Gianluigi Blini, il medico curante che aveva prescritto alla pensionata di Castel Cerreto l’antibiotico Rocefin, dopo la cui somministrazione la donna ha accusato un malore senza più riprendere conoscenza. Dalla Procura fanno sapere che si tratta per ora di un atto dovuto nei confronti del medico, il quale in questo modo avrà la possibilità di nominare un consulente tecnico che possa partecipare all’autopsia.

Sembra che la vittima fosse allergica alla penicillina. «Ma nel farmaco che le ho prescritto la penicillina non c’era - aveva ribattuto il dottor Blini dalle colonne del nostro giornale -. Ricordo però che alcuni anni fa la signora Mossali era stata curata per un’infezione alla gamba con la penicillina, che non le aveva causato problemi ma portandola alla guarigione». Sarà l’autopsia a stabilire la causa del decesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA