Slot machine spente solo 6 ore e non 13
«Noi sindaci come Don Chisciotte»

Gioco d’azzardo, nel Trevigliese amministratori delusi per lo stop alle limitazioni sugli orari degli esercizi dopo l’intervento della Prefettura. «Non abbiamo strumenti per arginare il fenomeno».

Determinati nella lotta alla ludopatia, ma limitati nell’azione di contrasto. Da qui la forte delusione dei sindaci dei 18 Comuni appartenenti all’Ambito territoriale di Treviglio, che hanno emesso l’ordinanza con la quale le macchinette per il gioco d’azzardo legale devono essere spente per sei ore e non più 13. Un orientamento legato all’indicazione data lo scorso mese dalla Prefettura di Bergamo, con la quale appunto si raccomanda lo spegnimento delle slot per non più di sei ore: dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12,30 alle 14,30 e dalle 23 all’una di notte. In precedenza il blocco, stabilito lo scorso autunno dai comuni del medesimo Ambito, era dalle 12,30 alle 14,30 e dalle 23 alle 10 del mattino. La causa del dietrofront è la raffica di ricorsi legati alle ordinanze autunnali. Il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, ha commentato: «Ci sentiamo un po’ come Don Chisciotte contro i mulini a vento, perché lo Stato da una parte ci stimola a fare incontri, campagne di sensibilizzazione ed eventi a contrasto della ludopatia, dall’altro limita l’utilizzo degli strumenti che abbiamo a disposizione».

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