Treviglio, si dimezza la crescita dei casi
Covid, come è cambiato il contagio

Nell’ultima settimana l’incremento dei positivi ha subito una brusca frenata.

tessa identica geografia, ma con variazioni all’ingiù. Il confronto delle ultime due settimane inietta una nuova dose di ottimismo: fra il 18 e il 24 novembre Bergamo e provincia registrano 1.510 nuovi casi di cittadini positivi al Covid-19, contro i 1.672 accertati nei sette giorni precedenti. Significa che la variazione fra i due periodi chiude in negativo, a quota -162 casi. Non solo. Fra il 18 e il 24 novembre sono stati 69 i Comuni a registrare variazione zero – a non avere cioè alcun nuovo tampone positivo – mentre nella settimana precedente il dato era fermo a quota 64.

Leggi qui la mappa dei casi Covid in Bergamasca Comune per Comune.

Cifre che confermano quel che gli epidemiologi bergamaschi osservano da tempo, ormai: la curva nella nostra provincia ha raggiunto il famoso plateau, letteralmente altopiano, e sembra avviarsi verso la tanto agognata discesa.

Si diceva della geografia: la cartina dell’ultima settimana ricalca quella tracciata sin dall’inizio della seconda ondata. Non ci sono sorprese: a macinare il maggior numero di nuovi contagi nella provincia bergamasca ci sono ancora una volta le zone dell’Isola e Val San Martino e della Bassa. Zone in cui alcuni Comuni – quelli più in sofferenza – crescono a ritmi cinque volte superiori di quelli registrati in città. Lo si capisce bene guardando all’incidenza della variazione settimanale sulla popolazione: a guidare la classifica delle località che dal 18 al 24 novembre hanno registrato gli aumenti maggiormente significativi ci sono Fara Gera d’Adda, che cresce al ritmo di 5,1 nuovi casi ogni 1000 abitanti (in termini assoluti significa + 42 positivi), Torre de’ Busi al ritmo di 4,27 (+ 9 positivi) e Caprino Bergamasco con un andamento di 3,85 nuovi tamponi positivi ogni 1000 abitanti (+12 casi). Seguono a ruota Solza con 3,72 casi accertati ogni 1000 abitanti, Fornovo San Giovanni al ritmo di 3,55, Cisano Bergamasco con 3,54 e Capriate San Gervasio con 3,49 casi ogni 1000 abitanti.

La zona è quella, non ci si scappa: Isola/Val San Martino e Bassa. E il confronto con la città è eclatante: Bergamo cresce nell’ultima settimana, come in quella precedente peraltro, al ritmo di un solo nuovo caso ogni 1.000 abitanti. C’è una differenza sostanziale, che racconta di un’amplificazione dei casi e della circolazione del virus concentrata soprattutto nella fascia di Comuni che agganciano la nostra provincia a quella milanese, notoriamente sotto pressione in questa seconda ondata.

Anche due settimane fa (11-17 novembre) la «classifica» delle località più sofferenti puntava dritto verso quei territori: in testa c’erano Arzago d’Adda (5,4 nuovi positivi ogni 1000 abitanti), Fara Gera d’Adda (5,2) e Levate (5).

Ci sono alcune eccezioni a questo trend che arriva chiaro dalle zone dell’Isola e della Bassa: ma sono eccezioni che riguardano, secondo gli epidemiologi di Ats, Comuni nella maggior parte dei casi piccolissimi: località in cui anche un solo nuovo caso in una settimana fa schizzare la crescita alle stelle, come nel caso di Vedeseta o Oltressenda Alta.

Passando alla variazione dell’ultima settimana espressa in termini assoluti – senza considerare, dunque, l’incidenza sulla popolazione – i Comuni che hanno accertato un numero maggiore di nuovi casi sono Bergamo (+132 fra il 18 e il 24 novembre), Treviglio (+66), Fara Gera d’Adda (+42), Romano di Lombardia (+35), Dalmine e Seriate (+34), Capriate San Gervasio (+30), Costa Volpino (+29), Alzano Lombardo, Bonate Sopra, Cisano Bergamasco e Terno d’Isola (+23). Un elenco molto simile a quello della settimana precedente. Rispetto al periodo 11-17 novembre però una differenza c’è: i Comuni che guidano la classifica lo fanno con variazioni più contenute, o al massimo stabili. Un caso solo, Treviglio: pur essendo sempre fra le località più «critiche» si è passati da + 126 casi fra l’11 e il 17 novembre ai + 66 fra il 18 e il 24

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