Ventenne affidato ai servizi sociali
viola le prescrizioni e finisce in carcere

Era stato condannato per diversi reati quando era minorenne e affidato a una comunità di Cortenuova.

È stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Treviglio su ordine di carcerazione, emesso dal Magistrato di Sorveglianza del Tribunale per i Minorenni di Brescia, il 20enne marocchino, nato in Italia, da tempo in affidamento in prova ai servizio sociali quale misura alternativa alla detenzione. Il giovane, da minorenne, aveva commesso reati vari contro il patrimonio e contro la persona, commessi tra il 2012 ed il 2013 in provincia di Bergamo, da qui la condanna definitiva e l’espiazione della pena attraverso la misura alternativa in questione. Il 20enne, però, durante tale periodo di “osservazione”, ha commesso diverse violazioni alle prescrizioni impostegli dalla magistratura d’esecuzione.

Si è sottratto all’attività di assistenza ad una cooperativa che si occupa di aiutare e sostenere le persone diversamente abili a cui era stato messo in contatto, si è accompagnato a pregiudicati, è risultato positivo alla cannabis ed è altresì rimasto coinvolto in violenti discussioni con terzi. A questo punto, i militari della Stazione di Martinengo, competente per territorio, ha segnalato il tutto all’autorità giudiziaria minorile, che ha così emesso il provvedimento restrittivo massimo, la detenzione in carcere, in sostituzione quindi della misura alternativa dell’affidamento in prova al Servizio Sociale.

A questo punto, il marocchino diventato maggiorenne nel frattempo è stato associato al carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano, dove sconterà il residuo pena. Secondo “codice minorile”, anche se diventati maggiorenni, i soggetti resisi responsabili di reati da minorenni vengono ristretti presso gli Istituti Penitenziari minorili sino all’età di 21 anni.

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