«18 marzo, istituire giorno della memoria
per le migliaia di vittime del coronavirus»

La proposta di legge alla Camera presentata anche dai deputati Pd bergamaschi Maurizio Martina ed Elena Carnevali. «Quel giorno per la prima volta i mezzi militari hanno portato via da Bergamo 75 salme».

«Abbiamo presentato una proposta di legge (Atto Camera 2480) perché si istituisca la “Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus” - dichiarano Maurizio Martina e Elena Carnevali, deputati bergamaschi del Pd -. Proponiamo che il 18 marzo di ogni anno sia dedicato al ricordo di chi ha perso la vita in questa tragica pandemia che ha sconvolto l’Italia e il mondo intero. Nessuno potrà mai scordare le immagini strazianti, che hanno fatto il giro del mondo, dei mezzi militari incolonnati nella nostra terra, a Bergamo, una delle città più martoriate. Proprio per non dimenticare coloro che hanno perso la vita, è doveroso istituire il 18 marzo, giorno in cui i mezzi militari hanno lasciato la città per la prima volta con quelle sessantacinque salme, la “Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus”. La giornata dovrà diventare l’occasione per ricordare chi è deceduto mentre era in servizio per salvare altre vite e chi ha perso la propria vita in un ospedale, in una casa di riposo o nella propria abitazione senza poter ricevere il conforto dei propri affetti. Ricordare le vittime della pandemia nel nostro Paese è un dovere civico e morale e deve servirci per rafforzare i nostri legami solidali, dando sempre più valore alla cura delle persone a partire dai più deboli e investendo sempre meglio sul servizio sanitario per tutti. È una proposta aperta a tutte le forze e siamo certi che possa accogliere il sostegno di tanti».

Un’analoga proposta di legge è stata presentata alla Camera anche dalla deputata della Lega, Elena Murelli. «La Giornata - dice Murelli - vuole commemorare le vittime ed esprimere solidarietà a tutte le comunità, in particolare quelle più colpite come Piacenza, città che ha il triste primato come numero di decessi in rapporto alla popolazione, Bergamo, Brescia e Cremona. L’Italia ha pagato un prezzo altissimo nonostante gli enormi sacrifici della popolazione per arginare il virus, l’eccezionale impegno degli operatori sanitari e di tutti quelli che sono stati in prima linea prima linea per affrontare l’emergenza in corso, come le forze dell’ordine e l’esercito. Il 18 marzo - spiega - è stato scelto perché in questa data abbiamo visto, su tutti i mezzi di informazione, la colonna di mezzi dell’esercito che trasportavano le bare fuori Bergamo: un’immagine che è tristemente rimasta indelebile negli occhi e nei cuori di tutti gli italiani. Gli italiani hanno rispettato le misure anticontagio, a costi di sacrifici, anche non assistendo in punto di morte i propri più cari affetti, senza celebrare un degno commiato. La giornata della memoria di tutte le vittime del Covid - conclude - potrà rappresentare un piccolo sollievo nel ricordo dell’intero Paese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA