300 interventi di chirurgia mininvasiva
Il «Papa Giovanni» avrà un robot tutto suo

È una notizia attesa dal oltre dieci di anni: il «Papa Giovanni» avrà un robot tutto suo. Non un robot qualsiasi, ma un’apparecchiatura di altissima tecnologia considerata la piattaforma più evoluta per la chirurgia mininvasiva, applicata in modo particolare in campo urologico.

L’annuncio arriva direttamente dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera: «L’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo sarà dotato di un nuovo sistema robotico per la chirurgia mininvasiva. Ho promosso, nei mesi scorsi, la realizzazione di una ricognizione e la conseguente redazione di un piano tecnico scientifico in merito all’impiego e alla diffusione della tecnologia robotica. Un piano che valutasse con precisione la casistica, la copertura territoriale, gli standard di efficacia e di sicurezza».

A seguito degli approfondimenti, prosegue, «è emersa la necessità di fornire un impianto robotico all’ospedale Papa Giovanni XXIII, di confermare quelli di Lecco (che verrà sostituito), e di Como, oltre a quelli già in funzione sul territorio regionale». È proprio con l’Asst Lariana che il Papa Giovanni, in attesa da oltre dieci anni di una tecnologia a uso esclusivo, ha condiviso un robot. In quel caso un «Da Vinci» (nome commerciale della tecnologia) acquistato dall’ex ospedale Sant’Anna di Como con il quale l’Asst di Bergamo aveva sottoscritto, fino al 2017, una convenzione per l’uso alternato e temporaneo. In diciassette mesi, al Papa Giovanni erano stati effettuati 250 interventi chirurgici e si stimava che con un robot in esclusiva si potesse rispondere alla richiesta dei pazienti con almeno 300 interventi l’anno.

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