Abbattuta in Trentino l’orsa KJ2
«Era pericolosa». Scoppia la polemica

Lʼanimale aveva aggredito un idraulico, finito in ospedale per le ferite.Brambilla: «Da amministrazione trentina prova di prepotenza e crudeltà». Enpa: «Boicottare prodotti della Regione».

Nella serata di sabato 12 agosto gli agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento hanno proceduto all’abbattimento dell’orsa KJ2 in attuazione dell’ ordinanza emessa dal presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, per garantire la sicurezza delle persone. Il Trentino cercava ufficialmente l’orsa che il 22 luglio scorso aveva ferito un uomo che passeggiava con il suo cane in un bosco in zona laghi di Lamar. L’abbattimento dell’orsa registra le reazioni delle associaizone di protezione degli animali. Per l’Enpa il «Trentino è una terra intollerante» e si è trattato «di un crimine». L’Aidaa invita gli italiani a «boicottare i prodotti trentini». Per il consigliere provinciale M5S Filippo Degasperi è «un episodio vergognoso». Per a parlamentare Fi Michela Vittoria Brambilla è stata «ancora prepotenza e crudeltà».

«L’indice di pericolosità di questo esemplare evidentemente ha imposto questo tipo di scelta ma anche perché la cattività degli animali è un fatto che può sembrare risolutivo ma in realtà non lo è. Noi vogliamo andare avanti con il progetto Life Ursus perché siamo convinti che sia un valore aggiuntivo per il Trentino». Lo dice Ugo Rossi, il presidente della Provincia di Trento, commentando l’abbattimento dell’orsa K2J in zona Monte Bondone. «Il progetto Life Ursus va modificato - afferma Rossi -, stiamo lavorando per cercare di farlo, ma nel frattempo naturalmente bisogna usare la scienza, la coscienza e direi il buon senso per poter gestire gli esemplare pericolosi, esattamente come si fa in tutto il mondo, dove quando il pericolo sale sopra una certa soglia ed è documentato come in questo caso, si procede all’abbattimento per garantire la sicurezza delle persone che viene naturalmente prima di ogni cosa».

La notizia dell’abbattimento dell’orsa KJ2 «ci lascia sconvolti. Si tratta di un verdetto di condanna vergognoso, una sentenza senza processo, emesso sulla spinta emotiva e irrazionale di un’amministrazione provinciale che vuole pieno diritto di vita e di morte sugli orsi e dove la possibilità di cattura era solamente un alibi per nascondere una chiara intenzione». Lo dice la LAV Trentino. «Gli orsi - sottolinea la LAV -, una volta reintrodotti in Trentino dalla Provincia stessa, dapprima hanno costituito un vanto con tanto di pubblicità luccicante per attirare turisti curiosi, poi sono divenuti un nemico da far fuori non appena il naturale comportamento si fosse manifestato. Da Daniza a oggi non c’è stata una gestione veramente attiva e risolutiva in materia di corretta convivenza con questi animali. Non vi è stata un’educazione alla convivenza e al rispetto reciproco. Dopo l’uccisione camuffata di Daniza, catturata il 10 settembre 2014 con un anestetico dall’effetto letale, e l’ergastolo per altri suoi consimili, l’assassinio di KJ2 è un presa di posizione diretta contro gli animali e contro l’ambiente e una chiara espressione dell’incapacità della Provincia di Trento di gestire il piano di salvaguardia dell’orso bruno».

«Denunceremo il Presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, per l’uccisione dell’orsa KJ2, visto che si è constatato che l’animale era ricercato solo per aver risposto all’aggressione di un uomo con il suo cane il 22 luglio.» Lo scrive in una nota Luana Zanella, esponente dell’esecutivo dei Verdi. «Crediamo - afferma - che nel nostro Paese debba diventare prioritario la difesa dei diritti degli animali e ci batteremo per togliere la licenza di uccidere altri esseri viventi dalle mani dell’uomo.» «La battaglia comincerà a settembre - conclude Zanella - con la raccolta di firme sulla nostra proposta di legge per abolire la caccia e proibire l’uccisione di animali protetti, ai sensi della direttiva comunitaria Habitat.»

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