«Abbiamo donato gli organi di Matteo
È il nostro messaggio a queste follie»

Su «L’Eco» di martedì 6 agosto, parla Alessio Ferrari, il padre del diciottenne morto nell’investimento di Azzano. Il papà dell’altra giovane vittima, Luca Carissimi: «In questa vicenda c’è vero disprezzo per la vita umana». Domani l’interrogatorio di Matteo Scapin, l’uomo che ha travolto e ucciso i due ragazzi dopo una lite in discoteca: è accusato di omicidio volontario.

«Che la vita sfortunata del mio figlioletto possa aiutare qualcun altro. Era talmente buono e solare che parte di lui deve vivere in qualcun altro. Nel nostro piccolo vogliamo che la donazione degli organi sia un messaggio: il messaggio che Matteo e la sua famiglia vogliono dare a queste follie. La giustizia faccia il suo corso». A parlare è Alessio Ferrari, il papà di Matteo, 18 anni, il ragazzo morto con l’amico Luca Carissimi, 21 anni, entrambi travolti e uccisi domenica mattina ad Azzano San Paolo, poco distante dalla discoteca «Setai», dove avevano trascorso la serata.

È lì che avevano incontrato Matteo Scapin, 33 anni, di Curno, l’uomo che poi, al volante di una Mini Cooper, li avrebbe investiti durante un inseguimento innescato da una lite per alcuni apprezzamenti che i due giovani avrebbero fatto alla fidanzata di Scapin. L’uomo ora è in carcere con l’accusa di duplice omicidio volontario (è risultato anche positivo all’alcol test e ora si attendono i risultati del tossicologico) e domani, mercoledì 7 agosto, comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari per l’udienza di convalida dell’arresto. Venerdì 9, invece, saranno eseguite le autopsie sui corpi di Matteo e Luca.

Marco Carissimi, il papà di Luca, Luca, 21 anni, dice di dover «trovare la forza di andare avanti», lui insieme alla moglie e alla figlia. «In questa vicenda – riflette dolorosamente – c’è vero disprezzo per la vita umana. La modalità in cui è avvenuto l’incidente ti crea più dolore di quello che potresti avere in casi come questi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA