Addio a Gianfranco Seghezzi
La sua libreria punto di riferimento

La loro libreria è stata un punto di riferimento per i bergamaschi per una sessantina d’anni. Il padre Giuseppe Seghezzi l’aveva fondata nel 1959 in viale Papa Giovanni 46 e i due figli, Alessandro e Gianfranco, avevano continuato l’attività, trasferendosi al civico 48, da metà degli anni Sessanta fino al 2008, quando è stata chiusa.

Giovedì Gianfranco Seghezzi è mancato all’età di 64 anni, per malattia. I suoi primi anni di vita li aveva vissuti in Città Alta, per poi trasferirsi nel quartiere di Loreto, dove ad appena due anni e mezzo si ammalò di poliomielite. Rimasto all’ospedale Pini di Milano fino all’età di sei anni, torna a vivere in Città Alta dove frequenta le scuole elementari e medie, per poi iscriversi all’Esperia. L’avventura insieme a Sandro inizia nel 1959, quando il padre lascia la libreria per motivi di salute.

«Lavoravamo anche 14-15 ore al giorno – racconta il fratello Alessandro, che tutti conoscono come Sandro – ed è stato anche grazie al lavoro che eravamo così uniti. Nonostante le botte che ha preso nella vita, non si lamentava mai, era forte». I due fratelli hanno avuto anche il coraggio di azzardare: «Siamo stati i primi a Bergamo a lanciare la fantascienza – ricorda orgoglioso Sandro – mio fratello ne era molto appassionato. Noi non vendevamo solo libri ma consigliavamo anche i nostri clienti». Gianfranco ha convissuto per 37 anni con Anna che gli è stata vicino fino alla fine. Oltre a Sandro lascia altri due fratelli: Sergio e Marilena. I funerali laici si sono svolti ieri mattina al Cimitero monumentale di Bergamo, dove è stato cremato.

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