Addio Bergamo, ecco chi emigra
Nel 2016 un paese è andato all’estero

Un intero paese che se ne va dalla provincia di Bergamo, uno ancor più grande che arriva. Con la valigia, non più di cartone, sempre piena di speranze. La rotta punta al Regno Unito, agli Stati Uniti, alla Germania e anche all’Africa, la casa da dove si è partiti per cercare di tornare con sicurezze non solo economiche. Sono 3.137.

La carta d’identità dice soprattutto «Millennials», i nati nei generosi Ottanta, almeno per coloro che li hanno vissuti nel pieno della loro giovinezza. Non si parla di viaggi, non si parla di «esperienza»: i dati Istat che certificano gli espatri definitivi in ogni singolo paese della Bergamasca sono la fotografia della realtà. Che parla di lavoro introvabile soprattutto in alcuni territori, di opportunità irrinunciabili, di ricerca disperata della felicità dopo anni di delusioni. Le stesse motivazioni orientano i 5.739 nuovi bergamaschi che hanno trasferito la residenza dall’estero alla provincia di Bergamo. Qui vivono e lavorano. Il saldo è presto fatto: 2.602 persone di scarto a favore degli arrivi. Fino a qualche anno fa il dato sarebbe stato molto più alto, ma la crisi degli ultimi dieci anni ha sconvolto vite e statistiche. La città fa la parte del leone: è il principale luogo di destinazione dei nuovi cittadini. 1.079 sono arrivati nell’arco di tutto il 2016, «solo» 417 sono partiti verso l’estero.

E nei Comuni della provincia? La fotografia ha diversi punti di messa a fuoco. Le variabili in campo sono infinite. Dall’arrivo e dalla partenza di migranti all’insediamento di una nuova azienda, fino al trasferimento di una famiglia numerosa che può incidere in modo determinante quando il numero degli abitanti si conta in poche decine di mani.

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