Alessandro, morto sul lavoro a Milano
Sospesa la cremazione del 28enne

Il muratore di Romano era rimasto vittima di un infortunio il 9 agosto. Martedì 20 l’addio, ma la Procura del capoluogo ha disposto nuovi accertamenti.

Alla lunga e struggente attesa per poter celebrare martedì 20 agosto in mattinata il funerale del loro caro, ora ai familiari di Alessandro Vezzoli, muratore ventottenne di Romano deceduto il 9 agosto per i traumi riportati in un incidente sul lavoro, si aggiungerà un’altra dolorosa attesa prima di riavere le ceneri e tumularle.

Ieri, proprio mentre era in corso la cerimonia funebre, dalla Procura di Milano è giunta la disposizione di non procedere alla cremazione della salma di Alessandro, prima di nuove indicazioni. Al termine della toccante e partecipata funzione religiosa, il feretro con le spoglie di Alessandro Vezzoli è stato così accompagnato al Tempio crematorio di Brescia e messo nuovamente a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha disposto ulteriori accertamenti sulla salma.

Una decisione che rende ancora più penosa l’attesa dei genitori Giuliano e Vesna, dei fratelli gemelli di Alessandro, Thomas e Davide, della fidanzata Andrea. Il giovane romanese era rimasto vittima di un infortunio sul lavoro lo scorso 8 agosto ed era deceduto all’ospedale Niguarda di Milano il giorno seguente: un tondino di ferro, piombato dal piano superiore, lo aveva trapassato alla testa mentre si trovava al sesto livello interrato di un garage milanese della zona Washington.

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