Allarme incidenti in via San Giorgio
La mappa degli incroci più pericolosi

I dati e le mappa degli incroci più pericolosi della città. In testa c’è via San Giorgio, uno snodo molto critico su cui il Comune di Bergamo vuole intervenire.

Occhi aperti in via San Giorgio. L’incrocio che dal centro di Bergamo porta al casello dell’autostrada è il più pericoloso della città. Parlano i numeri: 34 incidenti nel solo 2018 valgono il primo posto nella classifica del rischio, primato sempre confermato negli ultimi 17 anni con oltre 200 schianti e 175 persone ferite. Chi ci passa tutti i giorni conosce bene il problema causato dalla complessa struttura dell’incrocio, difficile da interpretare soprattutto per gli automobilisti non bergamaschi che transitano per la prima volta.

I casi più frequenti sono i tamponamenti definiti «laterali»: chi arriva da via Paleocapa vede il semaforo verde in direzione di largo Tironi e contemporaneamente il giallo lampeggiante per svoltare a sinistra verso via Autostrada, con l’obbligo di dare precedenza alle auto dirette verso il centro di Bergamo. Spesso la precedenza non viene rispettata e la velocità garantita dalla tripla corsia aumenta esponenzialmente le probabilità di incidenti. Che infatti sono tantissimi, come si può vedere dai numeri elaborati grazie agli open data messi a disposizione del Comune di Bergamo. Fortunatamente gli episodi gravi sono pochi, ma l’allarme non deve essere sottovalutato.

Un problema di velocità, di tempi semaforici oppure semplicemente è impossibile intervenire? Palafrizzoni da tempo studia tutte le criticità di quello snodo per trovare una soluzione sostenibile dal punto di vista progettuale ed economico. Già nel 2014 l’amministrazione ha partecipato a un bando regionale lanciato proprio per interventi di sicurezza senza riuscire ad ottenere i fondi nonostante fosse uno degli incroci più importanti a livello regionale portati all’attenzione del Pirellone. Il progetto è finito nel cassetto solo momentaneamente, in attesa che si completino le tante modifiche viabilistiche di tutta l’area, soprattutto la rotatoria del parcheggio ex gasometro e l’intersezione tra via Carnovali e via Autostrada.

Stefano Zenoni, assessore comunale alla Mobilità, spiega gli spazi di manovra consentiti al Comune. Non sono molti: «Una rotatoria non ci sta, è evidente – dice –. Si tratta di un incrocio asimmetrico, con caratteristiche complesse, e il numero elevato di incidenti dipende dal fatto che è uno degli snodi più trafficati dell’intera città. Non per questo non si può intervenire: il progetto originario prevedeva l’inserimento di nuovi portali semaforici sopra le carreggiate e cordoli per rendere le corsie più chiare. Queste modifiche possono rallentare leggermente la marcia verso il centro della città, ma credo che il tema della sicurezza sia prioritario soprattutto quando ci troviamo di fronte a questi dati».

Il costo dell’opera non è basso: dai 300 ai 400 mila euro. «Se si riaprisse un nuovo canale di finanziamenti regionali ci proveremo di sicuro – continua Zenoni –, altrimenti utilizzeremo le nostre risorse pianificando l’intervento nel piano delle opere pubbliche pur sapendo che non saranno interventi radicali». Il contrario di quanto sta avvenendo all’incrocio tra via Carnovali e via don Bosco con la realizzazione della nuova rotonda prevista dal parcheggio ex gasometro: «I tempi di transito sono diminuiti e lo dimostrano anche le prime reazioni che registriamo tra i cittadini. Tutta l’area di accesso a Sud della città sta progressivamente cambiando assetto. Con l’acquisizione di via Autostrada da Anas, ora proprietaria del tratto, potremo programmare interventi di riqualificazione anche su quella direttrice finanziati con le risorse residue del complesso Coop. In particolare faremo attenzione all’attraversamento pedonale su via Carnovali. In un’area così trafficata ogni tassello può incidere a cascata sul problema successivo, quindi con un’influenza positiva anche sulla sicurezza dell’incrocio di via San Giorgio».

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