Alternanza scuola-lavoro più intensa:
obbligatoria per gli studenti del triennio

Nella scuola bergamasca parte l’alternanza. Anzi è già partita da una dozzina d’anni. Sono del 2003 le prime sperimentazioni e l’anno scorso i numeri sono stati imponenti: 32 scuole superiori coinvolte su 41 istituti di città e provincia, 8.673 studenti che hanno trascorso almeno una settimana in un’azienda, un laboratorio, uno studio professionale, una farmacia, un ospedale; almeno 3.500 le realtà economiche e produttive coinvolte.

Ma ora la legge 107 dispone che l’alternanza sia obbligatoria per tutti gli studenti del triennio, con un tetto di 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei. Lo Stato ha stanziato per questo 100 milioni di euro l’anno a partire dal 2016 e predisposto una Guida operativa che mette a sistema tutto l’universo dei rapporti scuola-territorio.

L’alternanza può essere svolta in aziende, studi professionali, laboratori, cooperative, terziario, terzo settore, musei, settore turistico e sportivo, sanitario...lo scopo è didattico e infatti tutto avviene all’interno di un progetto concordato tra scuola e «ospite» e reso operativo da una convenzione. «Quello che cambia - spiega Imerio Chiappa, dirigente dell’Itis Paleocapa, scuola che ha una tradizione storica di alternanza - è la quantità degli studenti coinvolti e la durata dell’esperienza. Quest’anno partono le terze, 300 ragazzi. A regime sul triennio solo noi arriveremo a 900 studenti. Anche per una provincia a tessuto produttivo fitto come la nostra, sarebbe impossibile assorbire le richieste».

Per questo la nuova alternanza diventa un percorso triennale che viene realizzato con diverse modalità: in azienda, ma anche con l’impresa simulata, la formazione alla sicurezza e su diversi aspetti dell’azienda.

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