Incubo a Gandino, anziani reclusi e malmenati
«Madre e figlia celavano subdole atrocità»

Madre e figlia di Gandino, con il pretesto di accudire in casa loro due anziani soli, li hanno raggirati, derubati e malmenati. L’incubo è finito pochi giorni fa quando le due donne sono state arrestate dai carabinieri.

«All’apparenza la situazione era del tutto normale, in realtà madre e figlia nascondevano subdole atrocità nei confronti dei due anziani» -ha commentato così Paolo Storoni, comandante provinciale dei carabinieri nella conferenza stampa convocata per fornire i particolari di una vicenda che assume contorni raccapriccianti. Sono state arrestate con le accuse di circonvenzione di incapace, indebito utilizzo di carte di credito, maltrattamenti e lesioni personali aggravate due donne, una di 51 anni e la figlia 30 anni, entrambe commercianti residenti a Gandino (avevano gestito un bar a Cerete e una salumeria a Alzano).

Le due, incensurate, avrebbero approfittato della conoscenza e dell’amicizia di due anziani soli, per circuirli, sottrargli denaro e anche malmenarli. Il primo a finire sotto le grinfie delle due donne è stato un 72enne di Cerete che sarebbe stato convinto ad andare a vivere con loro e poi sarebbe stato raggirato e costretto a vivere in un appartamento con 16 gatti e due cani in precarie condizioni igieniche. Nell’arco di tre anni le donne gli avrebbero sottratto denaro per oltre 30 mila euro, oltre ad essersi intascate mensilmente la sua pensione e lo avrebbero malmenato anche con l’uso di un manganello. Trattamento analogo è stato adottato successivamente anche nei confronti di una 74enne di Alzano che è stata «prigioniera» delle due aguzzine da gennaio del 2019 fino a pochi giorni fa quando, i vicini insospettiti, hanno avvisato i carabinieri che dopo veloci indagini hanno raccolto le prove e fermato madre e figlia, portandole in carcere.

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