Ats: in Bergamasca la curva rallenta, ma non abbassare la guardia. Aree critiche ancora ai confini con Brescia e Cremona

I dati della settimana dal 31 marzo al 6 aprile: il valore di incidenza complessivo settimanale, a livello provinciale, scende dai 197 casi di tre settimane fa e ai 170 della scorsa settimana ai 153 per 100.000 abitanti. Il numero di Comuni con zero nuovi casi sale da 52 a 57. «Ma c'è il rischio di possibili risalite della curva epidemica sul territorio, rispettare rigorosamente tutte le norme previste».

La dimensione statistica dei nuovi casi identificati su base comunale (ed il relativo tasso di incidenza per 1.000 abitanti) mostra, per la settimana che va dal 31 marzo al 6 aprile 2021, «un decremento complessivo di nuovi casi pari a -197 contro i -100 della settimana precedente, corrispondente ad un decremento pari a -10%, rispetto al -5% della settimana precedente; la media giornaliera di nuovi casi scende a 250, dal valore di 278 nella settimana precedente». È quanto si legge nel report settimanale dell’Ats sull’andamento della pandemia sul territorio bergamasco. Ciò, rileva l’Ats, «appare corroborare ulteriormente i segnali osservati da tre settimane, che mostrano un rallentamento della curva epidemica».

Il valore di incidenza complessivo settimanale, a livello provinciale, scende dai 197 casi di tre settimane fa e ai 170 della scorsa settimana ai 153 per 100.000 abitanti del periodo in osservazione. Le aree critiche sono rappresentate tuttora dagli Ambiti confinanti con la provincia di Brescia e con quella di Cremona. Il numero di Comuni con zero casi incidenti sale da 52 della scorsa settimana a 57. Tra questi il Comune di Valgoglio, dove Ats Bergamo ha effettuato un intervento di vaccinazione di massa.

«In sintesi – spiega l’Ats – la situazione complessiva della terza ondata in provincia di Bergamo pare tendere, superata la fase di plateau, ad un decremento che, sia pur in fase di consolidamento in tendenza, necessita di maggiore stabilità, alla luce di alcuni “rimbalzi” statistici di casi incidenti che si sono verificati nelle settimane scorse». «I segnali di mitigazione dell’ondata epidemica sul territorio appaiono dunque, come detto, consolidarsi (iniziano ad emergere anche segnali di attenuazione dell’impatto sulle strutture ospedaliere, ancora impegnate in particolare per le terapie intensive; tale impegno è al momento determinato, in misura rilevante, dai ricoveri a favore di cittadini non bergamaschi)»

«Ma - spiega ancora l’Ats – poiché il rischio di possibili risalite della curva epidemica incombe tuttora nel nostro territorio, è indispensabile ribadire nuovamente l’importanza di mantenere elevata l’attenzione sulla necessità di rispettare - e far rispettare - rigorosamente tutte le norme previste, in particolare sul distanziamento sociale e sull’utilizzo dei mezzi di protezione individuale (mascherina chirurgica - evitando se possibile quelle di stoffa non certificate -, lavaggio delle mani, etc.), in famiglia e nelle situazioni extra-famigliari, per quanto è correlabile ai trasporti pubblici ed alla quota di attività didattiche in presenza, nonché ad altre situazioni in cui aumenta il rischio di contagio (mense, bar, ristoranti, negozi, etc.)».

Su L’Eco di Bergamo in edicola giovedì 8 aprile la mappa con i dati comune per comune.

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