Aumento dei pedaggi, monta la polemica
Il Cocadons: tassa di Natale inaccettabile

Monta la polemica sugli aumenti dei pedaggi autostradali, che fortunatamente non toccano la A4 nel tratto Bergamo-Milano. Maroni accusa Renzi, il Codacons definisce i rincari «inaccettabili».

«A tutti quelli che protestano (giustamente) contro l’aumento del pedaggio - dice il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni - consiglio caldamente di rivolgersi al Governo Renzi e al suo partito, che un mese fa hanno bocciato il nostro emendamento che rendeva gratuite le tangenziali e la Pedemontana». Lo afferma

«L’oramai abituale “tassa di Natale” sui trasporti che costerà alle famiglie oltre 1,4 miliardi di euro in più» come denuncia il Codacons, che la definisce «inaccettabile e il governo deve porvi rimedio».

Agli incrementi dei pedaggi autostradali si aggiungerebbero, così come denunciato dalle organizzazioni dei consumatori, sensibili rincari per i treni, in media «del 2,7%» che salgono a +3,5% su alcune tratte molto utilizzate come la Roma-Milano.

Come se non bastasse, è aumentata di 2,5 euro anche l’addizionale comunale sui biglietti aerei, che porta l’odioso balzello a 9 euro a passeggero, 10 se si parte da Ciampino o Fiumicino.

Accanto ad autostrade, aerei e treni il Codacons prevede per il 2016 aumenti per tutto il comparto dei trasporti. «Una vera e propria stangata si abbatterà sugli italiani, al punto che le famiglie».

Le sei tratte autostradali interessate dai rincari

L’aumento maggiore interessa Satap tronco A4 (Torino-Milano) +6,5%. Seguono Strada dei Parchi +3,45%, Tangenziale Est Spa +2,10%, Autostrade per l’Italia +1,09%, Pedemontana Lombarda +1% e Ativa +0,03%. Gli adeguamenti delle tariffe, ricorda il ministero, scattano dal 1° gennaio, dopo che sono stati firmati, i decreti interministeriali di concerto tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dell’Economia.

Ma gli aumenti potrebbero inoltre interessare successivamente anche le altre 21 tratte per le quali si è in attesa dell’aggiornamento del Piano Economico Finanziario. Protesta anche l’Aiscat che spiega: «ancora una volta al riconosciuto impegno del settore autostradale italiano non è corrisposto analogo impegno da parte del Governo che ha concesso gli adeguamenti previsti contrattualmente solo a 6 società su 27».

© RIPRODUZIONE RISERVATA