Aviaria, torna il virus killer
A Grone primo caso in provincia

Il virus ha ucciso le galline di un allevamento amatoriale in una cascina sulla strada verso i Colli. Già scattate le procedure di Ats per l’estinzione del focolaio: sotto la lente gli altri allevamenti della zona

Il flagello dell’aviaria arriva in Bergamasca. È stato individuato a Grone un focolaio del virus killer, in un allevamento amatoriale di galline ovaiole, fuori dal centro abitato del paese, al confine con la località Sant’Antonio. Si tratta del primo caso segnalato nella nostra provincia dall’inizio del 2017. A diffondere la notizia è stato il sindacato italiano veterinari di medicina pubblica sulla pagina web di Sivemp Veneto. L’allarme arriva dall’Izselr, l’istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, che nei giorni scorsi ha effettuato accertamenti sulle carcasse delle otto galline ovaiole uccise dall’aviaria nell’allevamento amatoriale di Grone. I proprietari sono una due giovani: da qualche anno sono residenti in una piccola cascina di via Provinciale, la strada che conduce verso i Colli di San Fermo.

Praticano il loro hobby vicino casa, in un terreno dove allevano altri animali da cortile, oltre alle otto galline ovaiole stroncate dall’aviaria). Lo scorso 30 settembre i due ragazzi hanno acquistato regolarmente in un mercato della provincia alcune galline, ma a distanza di poche ore il virus ha manifestato i primi sintomi. Dopo due giorni sia le galline appena acquistate, sia quelle già presenti nell’allevamento sono morte. I due hanno dato l’allarme ad Ats Bergamo e nella giornata di lunedì 10 ottobre si è messa in moto la macchina procedurale del Dipartimento di prevenzione veterinaria. «I veterinari del Dipartimento di prevenzione veterinaria di Ats Bergamo hanno avviato tutte le procedure previste dalla normativa vigente per l’estinzione del focolaio e le operazioni di pulizia e disinfezione preliminare. Il focolaio è quindi in fase di imminente chiusura» spiegano da Ats.

© RIPRODUZIONE RISERVATA