Azioni Veneto Banca, «non c’è truffa»
In Bergamasca persi milioni di euro

Il Gip di Padova Mariella Fino ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta per truffa che aveva chiamato in causa l’ex Ad di Veneto Banca Vincenzo Consoli alla luce di una denuncia presentata da un azionista dell’istituto che era rimasto colpito dal crollo del valore dei titoli della banca.

I titoli erano acquistati tra il 2006 e il 2008 per un valore all’epoca di 120mila euro. La storia è simile a quella che raccontano molti altri soci. «Il referente della banca – si legge nella querela - non mi aveva in alcun modo informato di tale rischio connesso all’acquisto dei titoli, sebbene io avessi espressamente richiesto titoli di basso rischio. (…) Aveva minimizzato i rischi (…) traendo così vantaggio dalla mia inesperienza e ignoranza in materia».

La decisione del giudice si baserebbe su due principi: uno riguardante la prescrizione dell’ipotesi di reato, in quanto lo stesso sarebbe eventualmente riconducibile al momento della sottoscrizione dei titoli e non a quando sono diventati incedibili, e il secondo che «la notizia di reato è infondata». Da qui l’archiviazione. Anche in provincia di Bergamo sono migliaia gli azionisti che hanno perso tantissimi soldi investiti: per la precisione negli ultimi anni sono andati in fumo 106 milioni di euro. La mappa dei soldi persi in provincia di Bergamo è stata creata utilizzando l’elenco degli azionisti orobici di Veneto Banca con il numero di azioni di ciascun socio. Per ricavare la ricchezza perduta è stato calcolato il valore massimo raggiunto dalle azioni (40,75 euro) ed è stato sottratto il valore odierno delle azioni (10 centesimi).

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