Bambino investito sulla pista ciclabile
«In via Tasso viabilità pericolosa»

Un bambino investito da un ciclista che poi se ne va. Una pista ciclabile in una via vicina a quattro scuole ma spesso senza controllo.

«Gentile Direttore, approfitto de L’Eco di Bergamo per raccontare cosa è successo a mio figlio di 11 anni, lunedì 25 febbraio. È in prima media e la mattina va a scuola a piedi, da solo, perché abitiamo a 5 minuti di distanza dalle Medie Donadoni di Bergamo, in via Tasso, a pochi metri dalla Provincia di Bergamo».

Inizia così una lettera pubblicata dal nostro giornale: «Poco prima delle 8 mio figlio è stato investito da una bicicletta che sfrecciava a tutta velocità sulla pista ciclabile che “taglia” la strada frequentata dagli studenti di ben quattro scuole: una materna, una scuola primaria, la scuola media e il liceo artistico. Il ciclista è caduto, così come mio figlio. Fortunatamente entrambi non si sono fatti male, ma il ciclista se ne è andato e il bambino, molto spaventato, è rimasto solo. Un genitore che passava e ha visto l’incidente lo ha aiutato e portato a scuola dove se ne sono presi cura. Non commento il comportamento del ciclista che, dopo essersi scusato, se ne è andato: purtroppo la nostra società è sempre meno umana e attenta al prossimo».

«Mi sento però in dovere di portare l’attenzione sulla ciclabile della via. È un ottimo servizio ma credo che debba esserne monitorato l’uso, molto spesso fuori norma: ci sono ciclisti in entrambi i sensi, velocità sostenuta di molti di loro. Mettiamoci poi le auto in divieto di sosta sulla strada, proprio nei pressi dell’attraversamento, che rendono la carreggiata ancora meno fruibile. Questo sempre alle stesse ore: alle 8 e alle 8.30 con gli ingressi scolastici, alle 12, 13 e 16.30 con le relative uscite. Lo dico da genitore e sono consapevole che la responsabilità è anche di molti genitori che accompagnano i loro figli. Ma quella mattina la strada era sgombera di auto e la ciclabile è sempre poco sotto controllo a causa di comportamenti scorretti di molti ciclisti: bene quindi per una città all’insegna della mobilità, ma bisogna anche valutarne i pericoli, soprattutto quando si conoscono. E le segnalazioni negli ultimi anni non sono mancate. Perché allora non pensare ad un attraversamento pedonale maggiormente segnalato, per esempio con un rialzo? Perché non aggiungere dei cartelli di pericolo e segnalazione scuole più evidenti? Perché non intervenire più rigidamente sul divieto di sosta?»

«A mio figlio è andato tutto bene, nonostante il grande spavento e una nuova lezione di inciviltà che un bambino e la sua classe hanno vissuto, ma mi sento in dovere di segnalare il problema, affinché non capitino nuovi incidenti e non succeda nulla di più grave».

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