Bergamo, 146 negozi sfitti - Mappa
Fondi in arrivo per avviare il franchising

La Regione mette in campo 500 mila euro. Diecimila euro a fondo perduto per chi investe. Il bando arriverà nei prossimi giorni.

Contro la «desertificazione» commerciale arriva un progetto sostenuto da Comune e Regione. In sostanza Palazzo Lombardia ha messo in contatto gli enti locali che hanno segnalato spazi sfitti con 104 franchisor, per aprire nuove attività in franchising nei locali vuoti. A Bergamo la lista di negozi sfitti, indicata da Palazzo Frizzoni, ammonta a 146: 111 in centro, 6 in Città Alta, 19 in via Borgo Palazzo e 10 in via Santa Caterina. Le dimensioni dei locali vanno dai 10 metri quadrati di un esercizio in via Verdi ai 1.600 metri quadrati segnalati in via Mai. A parte Santa Caterina e Borgo Palazzo, le vie più segnalate sono state quelle del centro. Ben 9 esercizi in via Mai e 8 in via Moroni, in via Pignolo e in via San Bernardino. Seguono, con 7 locali vuoti sfitti segnalati, via Broseta, via Casalino e via Verdi. Tra i 25 Comuni capofila dei distretti urbani del commercio, che hanno aderito all’iniziativa «Fare impresa in franchising in Lombardia», Bergamo risulta quello con più locali commerciali segnalati, dopo Cremona (172). Dietro arrivano Brescia (120) e Milano (102). In tutta la Lombardia i locali segnalati sono stati 820.

Dopo la raccolta delle manifestazioni di interesse dei franchisor orientati a insediarsi nelle aree a rischio desertificazione commerciale e l’indicazione dei locali sfitti da parte dei Comuni, il progetto è entrato ora nel vivo. A Milano, infatti, si sono svolti nei giorni scorsi gli incontri tra i 25 enti locali e i 104 franchisor che hanno aderito all’iniziativa. I rappresentati dei Comuni e delle aziende sono entrati in contatto per condividere le rispettive esigenze e le agevolazioni da mettere in campo per i potenziali affiliati. Si apre ora una nuova fase del progetto, con la prossima pubblicazione di un bando regionale – finanziato con 500 mila euro – per l’erogazione di contributi a chi è interessato ad aprire un’attività nelle location commerciali scelte.

L’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini, che ha promosso il progetto, ha sottolineato come «l’iniziativa sia stata realizzata con il supporto del Salone italiano del franchising di Milano e del Sistema camerale e in collaborazione con le realtà maggiorante rappresentative del franchising (Assofranchising, Federfranchising, Confimprese)». Secondo Parolini si tratta di «uno strumento flessibile e articolato a sostegno del commercio e per la rivitalizzazione dei centri storici». Infatti «da un lato vi è la necessità di sostenere lo sviluppo dell’occupazione», dall’altro «di mettere in campo forme di contrasto alla desertificazione commerciale che subiscono i nostri centri urbani». Con il provvedimento, la Regione cerca «di raggiungere entrambi questi risultati, introducendo una forma di rilancio territoriale del tutto inedita, in collaborazione con i Comuni e le società di franchising».

Nei prossimi giorni partirà la nuova fase del progetto, che «coincide con la pubblicazione di un bando che porterà all’erogazione di un contributo a fondo perduto di 10 mila euro a fronte di un investimento complessivo di almeno 20 mila per la riconversione di un’attività esistente o l’apertura di una nuova attività di commercio, ristorazione o di servizi». A questo contributo regionale, ha concluso Parolini, «si aggiungeranno poi le agevolazioni rese disponibili dai Comuni, dalle associazioni coinvolte e dai franchisor che investiranno nel progetto rinunciando a parte dei loro profitti».

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