Bergamo 2.035, nuova mobilità per la città
Ecco i cinque progetti degli universitari

Dopo otto mesi di lavoro, tra Harvard e Bergamo, gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo, protagonisti del progetto di ricerca «REAL CITIES │ Bergamo 2.035» hanno presentato le loro proposte per migliorare la mobilità e la logistica a Bergamo, città caratterizzata da antichi vincoli infrastrutturali, dove il rinnovamento urbano spesso deve confrontarsi con la conformazione storica del capoluogo orobico.

Progetti per una mobilità sostenibile e sempre più innovativa, in cui grazie alla tecnologia e all’innovazione si sperimentano nuove forme di trasporto di persone e merci. Cinque le soluzioni sviluppate dai 12 studenti dell’Università di Bergamo in collaborazione con colleghi e docenti della Harvard Graduate School of Design: dalla realizzazione di una piattaforma che combina e ottimizza la mobilità privata con la consegna delle merci, a un intervento nei luoghi della città destinati all’attesa dei mezzi di trasporto pubblico, dall’introduzione di una serie di servizi che incentivano l’utilizzo della bicicletta come principale mezzo di trasporto, allo sviluppo di sistemi che permettono una circolazione dinamica riducendo i vincoli infrastrutturali, fino a una ridefinizione del sistema di trasporto mediante la correlazione tra movimento ed emozione. La presentazione dei progetti è avvenuta oggi presso l’«Urban Center», proprio per sottolineare come quest’anno la ricerca si focalizzi sulle scelte urbanistiche per la trasformazione della mobilità di Bergamo.

«Il tema della mobilità – ha sottolineato il Sindaco Giorgio Gori - è uno dei più importanti quando si tratta di pensare alle città del futuro. Non solo ridisegna gli spazi urbani e la loro fruizione, ma coinvolge tutta la cittadinanza. In questo senso può essere di grande utilità tratteggiare suggestioni o linee che possono essere sviluppate in vista di una mobilità sostenibile e di nuove forme di trasporto di persone e merci, in grado di rinnovare Bergamo. Proprio per questo motivo il Comune di Bergamo ha aderito al progetto di ricerca Bergamo 2.035».

«La collaborazione con la Graduate School of Design di Harvard University giunge quest’anno al quarto anno - ha ricordato il Rettore Remo Morzenti Pellegrini -. L’esperienza per i nostri studenti e per i loro colleghi di Harvard è di grande prestigio e continua ad alimentare il confronto e lo scambio di idee. L’Ateneo ha tra i propri obiettivi strategici lo sviluppo di relazioni di eccellenza per quanto attiene la ricerca e la didattica anche in campo internazionale, mantenendo però un collegamento forte con il territorio e le proprie peculiarità. Questo progetto è un bellissimo esempio di come sia possibile coniugare in modo efficace queste diverse necessità».

«La Fondazione Pesenti ha promosso negli anni numerose iniziative a cui ci sentiamo particolarmente legati, ma “Bergamo 2.035” è sicuramente tra i progetti con un valore “speciale”, perché guarda al futuro della nostro territorio e vede un coinvolgimento diretto dell’Università e e anche, in particolare degli studenti chiamati a fornire personali contributi propositivi - ha dichiarato il dr Dario Massi, sottolineando l’importanza delle collaborazioni attivate con il mondo accademico e le istituzioni e del coinvolgimento ampio e inclusivo nel progetto di una pluralità di attori del territorio . «L’iniziativa di ricerca tra il nostro laboratorio ad Harvard GSD e l’Università di Bergamo con il supporto della Fondazione Pesenti è per noi motivo di grande orgoglio - hanno rimarcato i docenti di Harvard Stefano Andreani e Allen Sayegh - non solo per l’interesse scientifico e la qualità degli studi che abbiamo l’opportunità di sviluppare grazie alla collaborazione, ma anche per le ripercussioni sul territorio di Bergamo e sulle dinamiche urbane future che i concept progettuali proposti possono stimolare».

Giunto alla terza edizione, il progetto «REAL CITIES │ Bergamo 2.035», promosso da Fondazione Pesenti, Università degli Studi di Bergamo e con la partnership del Comune di Bergamo, conferma la propria unicità come innovativo programma di ricerca improntato sulla sostenibilità, dove il mondo accademico è protagonista di un continuo dialogo con le Istituzioni ed i principali stakeholder del territorio.

CARRY&EARN: CROWDSOURCED DELIVERIES

Alla luce delle criticità e opportunità individuate nel contesto di Bergamo, la soluzione proposta è la realizzazione di una piattaforma online che metta in contatto cittadini e negozianti, permettendo agli stessi cittadini di trasportare le merci, riducendo in questo modo il transito di mezzi adibiti unicamente al trasporto merci.

AttrActive Bus

Al fine di rendere più attraente il servizio ATB, incentivando quindi i cittadini al suo utilizzo, si è pensato, non solo a un efficientamento dei mezzi di trasporto o alla loro gestione, ma - soprattutto - a un intervento sui luoghi della città destinati all’attesa del servizio. Grazie al contributo e al confronto con gli studenti della Harvard Graduate School of Design, ci si è soffermati sull’importanza delle pensiline e dei terminali degli autobus, che dovrebbero essere non solo un luogo di attesa, ma anche uno spazio sicuro e di socializzazione all’interno della città, facilmente riconoscibile e raggiungibile, ovvero un luogo dinamico e caratterizzante di Bergamo.

Ciclocittà - Cycle City

L’obiettivo è quello di intraprendere un’azione di re-branding dell’immagine del ciclista urbano e della bicicletta agli occhi dei cittadini. Il progetto mira a sviluppare una serie di servizi complementari alle infrastrutture dedicate alle due ruote già esistenti. Punto di partenza è la realizzazione di uno spazio pratico, innovativo ed efficiente, dove il ciclismo, in tutte le sue forme, ne sia al centro: un luogo in cui le biciclette possano essere riparate e depositate in modo sicuro; un punto di ristoro e di informazione dove reperire notizie e indicazioni aggiornate sul trasporto sostenibile. Un luogo, possibilmente situato nel centro città, che sia un punto d’appoggio per l’e-commerce dedicato e che si integri, attraverso lo studio del biciplan e del programma di bike-sharing, con il sistema urbano.

DYNAMIC BOUNDARIES

Dynamic Boundaries, si focalizza - pertanto - sulla possibilità di modificare in modo dinamico i flussi di traffico e limitare i vincoli infrastrutturali, attraverso sensori, big data e internet of things/veicoli connessi con lo scopo di migliorare la circolazione e la sicurezza sulla strada.

Il progetto non comporterà il cambiamento delle infrastrutture e della conformazione stradale di Bergamo, ma si focalizza sulla ricerca di soluzioni “mobili” e sull’analisi di prodotti già esistenti in grado di migliorare sensibilmente la qualità dei manti stradali e garantire così una maggiore sicurezza.

BERGAMO MOTIONAL

La prima fase ha analizzato la “crowdsourcing perception”, ovvero come i cittadini percepiscono l’ambiente in cui vivono e si muovono. La fase successiva si è focalizzata sulla percezione del trasporto pubblico cittadino, notando una correlazione e un’influenza reciproca tra emozioni e movimenti: motion analizza la percezione del servizio di trasporto pubblico e privato da parte dei cittadini. Attraverso il tentativo di comprendere, quindi, i legami tra motion ed emotion, tra il movimento e l’emozione, si osserva come l’emozione influenzi il movimento e, soprattutto, come il movimento possa generare emozioni.

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