Bergamo a caccia di furbetti del fisco
Nel 2015 scovati 1,2 milioni di euro

Lotta senza quartiere ai furbetti del fisco. Sono 65 le amministrazioni comunali che hanno stretto la mano all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza per scovare evasori fiscali.

E i risultati si vedono, soprattutto a Bergamo, tra le prime realtà a sottoscrivere il protocollo di intesa rinnovato lunedì dagli enti coinvolti. La nostra città è seconda in Italia per somme recuperate dal 2009 al 2014 (3,171 milioni), subito dopo Milano (4, 7 milioni) e prima di realtà più grandi come Genova, Torino e Bologna. Grazie alla convenzione stipulata con l’Agenzia delle Entrate e la Finanza i Comuni hanno la possibilità di accedere all’Anagrafe tributaria e di porre quesiti relativamente ai dati anagrafici, a reddito, registro e riscossione. L’anno scorso l’azione incrociata di accertamento ha portato nelle casse dell’amministrazione cittadina circa 1,2 milioni. Un record, frutto delle segnalazioni inoltrate che sono state oltre 270.

Si tratta di «segnalazioni qualificate» che riguardano, per esempio, immobili di proprietà non inseriti nella dichiarazione dei redditi, contratti di locazione non registrati, omessa dichiarazione dell’Imu o della tassa rifiuti, attività economiche senza partita Iva o che si qualificano come enti non commerciali, ma realizzano attività lucrative. Nel perimetro delle segnalazioni possono rientrare anche le residenze fittizie all’estero, i cittadini quindi che pur risultando formalmente residenti all’estero hanno di fatto nel comune il domicilio ovvero la residenza. E tanto altro ancora.

Sul giornale in edicola oggi, mercoledì 18 maggio, tutti i dati bergamaschi.

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