Bergamo, tre nuovi diaconi
«Siate liberi di servire come Cristo»

L’ordinazione di don Omar Caldara, don Giovanni Milesi e don Mattia Monguzzi. Il vescovo: «Preghiamo per voi. E il Signore conceda il dono della chiamata al sacerdozio ad altri giovani».

Tre giovani della nostra diocesi sono stati ordinati diaconi ieri pomeriggio nella chiesa ipogea del Seminario. Don Omar Caldara della parrocchia di Villongo San Filastro, don Giovanni Milesi di Fuipiano al Brembo e don Mattia Monguzzi di Scanzorosciate hanno ricevuto l’ordinazione diaconale dal vescovo Francesco Beschi che ha espresso la gioia della Chiesa di Bergamo. «Oggi le vostre famiglie, i vostri amici sono qui con voi – ha detto loro –. State percorrendo l’itinerario di formazione verso il sacerdozio nel nostro Seminario. Preghiamo per voi, per la nostra diocesi e perché il Signore conceda il dono della chiamata al sacerdozio ad altri giovani».

Chiamati ad essere santi, a servire, ad essere nella vita testimoni della vita di Cristo. È quanto il vescovo ha ricordato loro nell’omelia. «Che senso ha diventare diaconi? Che cosa vogliono fare nella loro vita?» ha detto rivolgendosi a quanti erano presenti in chiesa, familiari e amici. «La celebrazione della solennità dei Santi – ha aggiunto – con la lettura della pagine delle Beatitudini, ci aiuta a rispondere a queste domande. I Santi sono la risposta, sono esistiti, alcuni li abbiamo conosciuti, sono donne, uomini, giovani, martiri anche del nostro tempo. Consegniamo a Dio la nostra risposta alla chiamata rivolta a tutti ad essere santi, cioè a vivere le Beatitudini».

Nell’omelia ha sottolineato il vescovo l’aspetto del servizio legato alla figura del diacono. «Lo spirito di servizio, il volto generoso del volontariato sono caratteristiche che distinguono la nostra provincia, che mettono in evidenza l’azione di tanti credenti e non credenti a servizio del prossimo. Non basta servire, corrispondere a un bisogno, bisogna dare la vita perché così ha fatto il Signore. I diaconi sono testimoni di questo servizio di Dio. Servire l’umanità, servire la vita significa servire il Signore che si dona là dove la vita accade. Rifiutarsi di compiere questo servizio ci imprigiona nella gabbia di noi stessi. Oggi non vi viene donato solo un ministero. Il Signore vi dà la possibilità di essere beati. Siate servi e testimoni». Con il canto delle Litanie dei Santi i tre giovani si sono prostrati a terra. Il vescovo ha quindi imposto le mani sulla loro testa e ha recitato la solenne preghiera di ordinazione. Sono stati i genitori a vestire i loro figli con gli abiti diaconali, la stola e la dalmatica. Un momento che il vescovo ha sottolineato in un passaggio dell’omelia. «Durante questa celebrazione venite rivestiti con le vesti liturgiche, segno del vostro servizio alla Chiesa, visibile a tutti – ha detto –. Ma per servire occorre anche sapersi togliere le vesti. Non possiamo servire essendo impacciati dall’orgoglio, dal desiderio di riconoscimento e di plauso, dalla tentazione di autocelebrazione. Tutto questo va lasciato da parte per essere liberi di servire».

Monsignor Beschi ha quindi consegnato loro il Vangelo e la conclusione del rito di ordinazione è stata sottolineata dall’applauso festoso dell’assemblea. I tre giovani diaconi, davanti all’altare al termine della celebrazione, hanno ricevuto con i presenti la benedizione del vescovo. «L’Eucaristia accompagni e sostenga il nostro pellegrinaggio terreno – ha detto – e in questo tempo ci faccia partecipi della fatica del mondo intero, del nostro Paese, del nostro territorio. L’ordinazione di questi diaconi è motivo di grande gioia per la nostra diocesi e per la Chiesa intera».

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