Brembo sottoporrà trecento dipendenti
a quattro test per i controlli coronavirus

Brembo sottoporrà 300 dipendenti, tutti volontari e rappresentanti del 10% della forza lavoro dei 7 stabilimenti della provincia di Bergamo, a quattro specifici test per la misurazione del coronavirus e dei suoi effetti.

Lo ha comunicato martedì 5 maggio l’azienda ai sindacati e lo rende noto mercoledì 6 la Fim Cisl locale. Tra i test, a quanto si apprende, vi sono un tampone di «ingresso» e uno di «uscita» dallo screening, più almeno un sierologico. Le prove verranno condotte nell’arco delle prossime due-tre settimane e si svolgeranno anche negli stabilimenti di Curno e Mapello.

«In un panorama, quello metalmeccanico bergamasco, spesso desolante dal punto di vista dell’attenzione a prevenzione e sicurezza, prova ne è la firma di 110 protocolli su 5000 aziende pronte alla ripartenza, Brembo rappresenta una delle rare eccezioni di attenzione e sensibilità», commenta Luca Nieri, segretario generale di Fim Cisl Bergamo, ricordando che le prove condotte dall’Isituto Mario Negri serviranno anche «a stabilire quale esame sia il più affidabile nel controllo e prevenzione di nuovi contagi».

«Il protocollo sicurezza definito all’interno del gruppo era già completo e dettagliato. Il sindacato aveva anche avanzato la richiesta di predisporre test e controlli che oggi l’azienda ha deciso di attuare, avvalendosi dei contributi che scienza e tecnologia ci danno. Essere tecnofobici non aiuta nessuno. Oggi - aggiunge Nieri - il procedere con test consente, soprattutto nella provincia epicentro della pandemia, di definire il perimetro tra gente che è stata contagiata e che potrebbe essere ancora portatrice di contagi. Questo è un elemento di conoscenza e di messa in tranquillità di tante persone che lavorano in contesti con oltre 3.000 colleghi. Emulare esempi positivi è segno di responsabilità e speriamo che quanto deciso in Brembo trovi altre iniziative analoghe in provincia», conclude il segretario dei metalmeccanici provinciale Cisl.

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