In Italia 26.824 contagi e 380 vittime
Brusaferro: la curva cresce da 6 settimane - Video

Coronavirus, l’aggiornamento di venerdì 12 marzo con i dati del ministero della Salute. Nel pomeriggio anche la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia con il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. L’incidenza accelera, tocca 225 casi per 100 mila abitanti. Rezza: «No allarmismo ingiustificato su AstraZeneca». Qui il video della conferenza stampa.

Sono 26.824 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati di venerdì 12 marzo del ministero della Salute. Ieri erano stati 25.673. Le vittime sono state 380, ieri erano state 373 . Sono stati effettuati 369.636 tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, ieri i test erano stati 372.217. Il tasso di positività (rapporto positivi/test) odierno è del 7,2%%, ieri era stato del 6,9%.

Nel pomeriggio di venerdì si è tenuta anche la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia. «L’epidemia in Italia è in netta ricrescita mentre in altri Paesi europei è in decrescita. Da noi è la sesta settimana consecutiva in cui la curva sta crescendo. Solo in Umbria e Bolzano si vede una decrescita, ma qui sono in atto misure da settimane», ha detto presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza stampa. «ll dato importante – ha sottolineato – è che si riporta un peggioramento nel livello di rischio e l’Rt è in aumento, questo porterà un aumento del numero dei casi nei prossimi giorni e a livello nazionale si potrebbe superare la soglia critica di 250 casi per 100mila abitanti. È quindi importante intervenire i maniera decisa per contrastare la circolazione del virus, anticipando gli interventi dove necessario». «I ragazzini da 10 anni in su hanno un’incidenza di casi che cresce – ha aggiunto –, ma la crescita è in generale tra tutte le fasce di età , ma ci sono sempre più persone più giovani che contraggono l’infezione».

«Bisogna anticipare la corsa del virus ma il fatto che diminuiscano i casi nelle Rsa e tra gli anziani è un primo successo della strategia vaccinale, si vedono i primi risultati. In questo momento non possiamo che agire con interventi di mitigazione e contenimento», ha detto in conferenza stampa il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.

«Non bisogna generare un allarme ingiustificato perché per ora non è stato dimostrato alcun nesso di causalità», ha detto Rezza in riferimento al lotto di vaccini AstraZeneca bloccato dopo tre decessi sospetti. «È importante - ha aggiunto - una vigile attesa. Non è detto che non ci saranno casi ma non è detto che siano legati a vaccini. Secondo Ema i rischi sono trascurabili mentre i benefici sono molto alti».

«Stiamo acquisendo i campioni dal lotto di vaccini di AstraZeneca bloccato e li valuteremo, useremo tutto il tempo che è necessario per garantire la massima sicurezza. Il sistema di monitoraggio punta alla massima garanzia per i cittadini ed i nostri tecnici sono stati attivati immediatamente e stanno cooperando con Aifa e ministero», ha aggiunto Brusaferro. «Lo faremo presto e bene, ma presto non sarà a scapito dell’accuratezza».

Nel periodo 17 febbraio - 2 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02- 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno in tutto il range. Un valore di Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della cabina di regia.

Nella settimana 1-7 marzo 2021 si continua ad osservare una importante accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 casi per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03-2021) contro 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (31% vs 26% della scorsa settimana). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.327 (02/03/2021) a 2.756 (09/03/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in aumento, passando da 19.570 (02/03/2021) a 22.393 (09/03/2021). Forti le variazioni inter-regionali con alcune regioni dove questi numeri «uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive».

Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (28,8%). Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8% contro 35,2% la settimana precedente). Infine, il 20,2% dei casi e’ stato rilevato attraverso attivita’ di screening e nel 13,2% non e’ stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico.

Si conferma per la sesta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Dieci Regioni (contro sei la settimana precedente) hanno un livello di rischio alto. Altre 10 Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una (Sardegna) con rischio basso. Lo rileva la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Sedici Regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, otto (Campania, Piemonte, FVG, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto) hanno un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Quattro Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute.

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