«Bus, tagli per tre milioni e mezzo
Il trasporto pubblico rischia il collasso»

L’allarme della Cisl Bergamo dopo l’annuncio dei tagli al trasporto pubblico locale: in pericolo posti di lavoro e servizi di base per i cittadini.

«Chi governa deve iniziare seriamente a pensare che il Trasporto pubblico è un servizio equiparabile all’istruzione, alla sanità, alla distribuzione dell’acqua potabile». Antonio Scaini, segretario generale della Fit Cisl di Bergamo, legge con estrema preoccupazione le prospettive che la notizia del taglio di 300 milioni del governo al Trasporto locale, che avranno una ricaduta bergamasca per oltre 3 milioni e mezzo.

Nella mattinata di martedì 16 aprile si è tenuto un incontro in provincia per l’illustrazione della situazione del trasporto pubblico, con le prospettive in mancanza di risorse, e l’inventario dei beni strumentali e delle caratteristiche attuali di bus, tranvie, funivie, depositi e stazioni, in funzione del bando di gara e dei fabbisogni del territorio. Scaini, al termine, ha dichiarato «ci aspettano mesi di sofferenza. La situazione è grave e avrà ricadute sulle aziende, e quindi sui lavoratori del settore, ma anche sull’utenza. In mancanza di risorse, al rientro dal periodo ferragostano, potremmo assistere al collasso del servizio di trasporto pubblico. L’alternativa, per recuperare risorse, sarebbe l’aumento delle tariffe del 4% sulla linea urbana e di oltre il 9% sulla extraurbana».

Il taglio ai trasporti pubblici locali bergamaschi potrebbe portare alla riduzione delle corse e, di conseguenza, all’aumento del fenomeno di saturazione dei mezzi. «È probabile che l’agenzia del Trasporto pubblico locale della Provincia opti per una riduzione delle corse introducendo con molto anticipo (già da giugno ?) orari e percorrenze a cui, di solito, si era abituati per il solo mese di agosto. E tutto questo – conclude il segretario dei trasporti Cisl – penalizzerà utenti e piccoli Comuni montani. Verranno inevitabilmente condizionate tutte le politiche e gli sforzi che riguardano la cosiddetta mobilità sostenibile».

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