Canone Rai, non stracciate la bolletta
C’è l’obbligo di conservarla per 10 anni

Altro che rivoluzione digitale, è il trionfo della burocrazia e della carta. Nonostante la novità del pagamento del canone Rai in bolletta, realtà da luglio, resistono ancora norme all’apparenza incredibili.

Una di queste è stata rivelata dal Sole24Ore: due articoli del codice civile – il numero 2946 e il numero 2948 – obbligano i cittadini a conservare la bolletta elettrica, in cui è compreso il canone, per dieci lunghi anni. Chi distrugge le ricevute con un minuzioso lavoro di forbici e strappi commette un errore: se in futuro lo Stato vi chiedesse, per qualsiasi necessità, una copia del pagamento del canone, sareste in torto. Una copia digitale pesa pochi byte e si può conservare in un hard disk, eppure la carta sembra essere ancora fondamentale.

Dopo dieci anni arriva la “prescrizione”. Come spiega il sito specializzato “La legge per tutti”, “chi perde la bolletta della luce prima dei 10 anni ma dopo i cinque, in caso di contestazione della compagnia elettrica non è tenuto a pagare alcunché perché la prescrizione per l’utenza si è già verificata. Qualora, invece, la contestazione provenga dall’Agenzia delle Entrate e riguardi il mancato pagamento del canone Rai, l’utente sprovvisto della ricevuta di pagamento dovrà pagare nuovamente, non potendo dimostrare altrimenti l’adempimento all’obbligo tributario”.

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