Yara, folla dei media fuori dal Tribunale
«Bossetti pronto a parlare» - video

Oggi, venerdì 4 marzo, l’imputato Massimo Bossetti sarà sentito in aula. Folla mediatica fuori dal tribunale, alle 8.40 sono arrivati i legali, alle 9.30 è la volta del pm. Poco dopo anche Bossetti.

«È carico, tranquillo e determinato a raccontare la sua verità», ha spiegato giovedì l’avvocato Claudio Salvagni, che con il collega Paolo Camporini difende Bossetti. Prima dell’interrogatorio di Bossetti deporranno i consulenti informatici, poi prenderà la parola il muratore di Mapello, in carcere dal 14 giugno 2014 con l’accusa di aver ucciso la ragazza. Accusa che ha sempre respinto nonostante il suo Dna sia stato trovato sul corpo della vittima.

Nelle scorse udienze Bossetti era già intervenuto con dichiarazioni spontanee. È accaduto quando si è parlato di una presunta crisi con la moglie Marita Comi e quando si è trovato di fronte a un imprenditore, che aveva ricordato le bugie del muratore per assentarsi dal cantiere. Anche la scorsa settimana è intervenuto mentre veniva interrogata la moglie. Non è invece mai intervenuto quando si è discusso del suo Dna nucleare, né quando sono state mostrate, durante un’udienza a porte chiuse, le immagini del corpo martoriato della ginnasta tredicenne di Brembate Sopra.

Le norme processuali prevedono che l’esame abbia luogo solo su richiesta o consenso dell’interessato. Il mancato consenso non può essere valutato dal giudice in senso negativo, perché è una scelta che attiene alla strategia difensiva. L’imputato inoltre non è vincolato all’obbligo di rispondere secondo verità, né è imputabile di falsa testimonianza. Dire il falso può, però, comportare conseguenze dal punto di vista processuale. «Massimo Bossetti non vede l’ora di parlare» aveva annunciato il suo legale Paolo Camporini qualche settimana fa.

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