Cavalleri ancora in carcere
Ma ora c’è il Riesame

Inchiesta sui lavori in A3, l’imprenditore e i due dirigenti restano in cella. Mercoledì il tribunale della libertà.

Il gip di Vibo Valentia non ha accolto la richiesta di scarcerazione per Gregorio Cavalleri, ex titolare della Cavalleri Ottavio spa di Dalmine; della ex responsabile amministrativa e finanziaria della società Carla Rota; e del legale rappresentante Vincenzo Musarra. I tre erano stati arrestati il 3 aprile nell’ambito dell’inchiesta che la Procura di Vibo Valentia ha aperto sui lavori dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. In particolare l’impresa bergamasca s’era occupata delle opere sul tratto tra Rosarno e Mileto, per una lunghezza di circa 10 chilometri. Lavori che sono stati ultimati al 90%.

Nell’inchiesta i reati contestati sono truffa allo Stato e frode in pubbliche forniture. Altre nove persone, fra cui cinque funzionari dell’Anas, sono indagate. Un cantiere che l’azienda di Dalmine, in liquidazione, tramite la controllata Cavalleri Infrastrutture, stando alle contestazioni avrebbe sfruttato per truffare l’Anas, con la complicità di alcuni funzionari statali, utilizzando materiale diverso e di qualità inferiore rispetto al capitolato, attentando alla sicurezza dei trasporti, ignorando il rischio geologico e idrogeologico, falsificando certificati e atti pubblici, manipolando la contabilità, incamerando somme superiori a quelle previste senza giustificativi.

«Mai truffato l’Anas, eravamo noi i controllati», aveva spiegato Gregorio Cavalleri, assistito dall’avvocato Giuseppe Scozzari del foro di Palermo, al gip Bianca Maria Bianchi che l’aveva sentito per rogatoria. Sia Scozzari che i colleghi Emilio Gueli per Musarra e Marina Zalin per Rota, hanno presentato una memoria difensiva al tribunale del Riesame di Catanzaro al quale hanno rinnovato, ma con documentazione più corposa, la richiesta di scarcerazione. Mercoledì il Riesame discuterà la posizione di Cavalleri.

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