C’è un (grande) pezzo di Bergamo
nella Carta di MIlano per la montagna

Un documento come lascito del recente Expo per tutelare e valorizzare il patrimonio montano del nostro Paese.

Umberto Martini, presidente generale del Club Alpino Italiano, in occasione delle giornate dei lavori degli «Stati generali» del Cai al Palamonti di Bergamo, ha firmato la «Carta di Milano per la Montagna» promossa in Lombardia e presentatagli da Alberto Mazzoleni, presidente Conferenza delle Comunità montane di Regione Lombardia, da Paolo Valoti, consigliere nazionale e presidente Unione bergamasca Cai e da Piermario Marcolin, presidente della sezione di Bergamo.

Nel corso della serata al Palamonti di Bergamo, una casa per la montagna aperta a tutti, il Martini ha affermato la «convinta volontà di sottoscrivere la Carta di Milano per la Montagna, come eredità di Expo2015, per l’importante stimolo a riflettere sul valore strategico delle genti, biodiversità e opportunità della montagna, nelle diverse valenze culturali, ecologiche e economiche, per tutto il mondo, come dimostrato anche dall’Onu con l’istituzione della Giornata internazionale delle montagne di ogni 11 dicembre».

«Ci siamo accorti che mancavano i riferimenti alla montagna nella Carta di Milano l’eredità immateriale di Expo Milano 2015: una mancanza significativa, considerando che il 24% della superficie terrestre è montano e che il patrimonio, in termini di biodiversità, ma anche di accesso alle risorse alimentari e soprattutto idriche, è davvero indispensabile e smisurato. Con questa Carta di Milano per la Montagna abbiamo cercato di colmare questa lacuna» ha spiegato Mazzoleni, Hanno firmato «Carta per la Montagna» i componenti del comitato direttivo centrale con i vicepresidenti Ettore Borsetti, Paolo Borciani ed Erminio Quartiani e il direttore Andreina Maggiore, insieme a quelli del comitato centrale di Indirizzo e di controllo e a tutti i presidenti delle sezioni e sottosezioni dell’Unione bergamasca del Cai.

La «Carta di Milano per la Montagna» è un documento, redatto con la supervisione scientifica del professor Annibale Salsa, ed ha visto i contributi di numerosi enti: Regione Lombardia, Unione bergamasca Cai, Ersaf, Unimont, Uncem, Anci, Aiccre, Crea, Federbim, Fondazione montagne Italia, Gruppo interparlamentare per lo sviluppo della Montagna e Ruralpini, oltre alla conferenza delle 23 Comunità montane lombarde. Tradotta anche in Inglese è stata sottoscritta dal presidente Gutierrez nella recente sssemblea generale di Euromontana tenutasi a Bruxelles.

Nella Carta si sottolinea, tra l’altro, come le montagne e i loro abitanti siano stati finora relegati a ruoli di marginalità, e si chiede a governi, istituzioni e organizzazioni internazionali l’impegno alla tutela, il sostegno e la promozione del valore dell’ambiente montano come riserva preziosa di biodiversità. In più di introdurre nelle scuole la conoscenza dei prodotti agro-alimentari, dei cibi, della cultura e della tipicità delle montagne, di salvaguardare i loro patrimoni culturali, assieme a saperi, autonomie, identità sociali, stili di vita, risorse alimentari, agricolture favorendo infine pari opportunità e condizioni sociali ed economiche tra tutti i cittadini delle pianure e delle montagne del pianeta.

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