Centro servizi, il labirinto degli sprechi
Guarda il reportage di Bergamo Tv

Varrebbe la pena metterci una bella targa: «Monumento agli sprechi italiani». Sembra essere l’unico destino per il centro servizi al confine tra il Comune di Bergamo e quello di Azzano San Paolo. Sì, proprio l’enorme edificio che guarda verso l’autostrada e che ha le fattezze di una vecchia fabbrica abbandonata.

In realtà tra quelle mura spesse di cemento non si è mai prodotto nulla. Il gigante addormentato è stato abbandonato ancor prima di essere concluso, nel 1994: 127 mila metri cubi distribuiti su una superficie di 55 mila metri quadri, 5 piani, 8 ascensori per la modica cifra di 100 miliardi di lire.

Chi li ha spesi? L’unico che in Italia può permettersi di gettare al vento tutti quei soldi: lo Stato, attraverso il ministero delle Finanze. L’obiettivo originario era ospitare i 730 e i 740 cartacei dell’intera Lombardia. Un archivio con dimensioni d’altri tempi, pensato ignorando completamente i progressi della tecnologia. Già allora i computer potevano custodire documenti in modo sicuro limitando gli spazi. Solo poco più di 20 anni più tardi lo stesso compito può essere svolto da hard disk grandi come una scatola di scarpe.

Come mostra il reportage di Bergamo Tv realizzato da Roberto Vitali, il dedalo di corridoi è diventato una palestra perfetta per writers e appassionati di soft air. Rimarrà così ancora per tanti anni, nell’attesa che la politica trovi la strada giusta per rimediare allo spreco. Oppure per continuarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA