«Chi sposta i materiali è più a rischio»
Sono il 45,8% di tutti gli incidenti mortali

La movimentazione con mezzi di sollevamento e trasporto è la principale causa degli incidenti mortali. Seguono le attrezzature non a norma e le cadute dall’alto.

Movimentazione di materiali con mezzi di sollevamento e trasporto, uso di attrezzature non a norma e cadute dall’alto: sono queste le principali modalità di decesso in ambito lavorativo. È quando emerge dal report «Analisi del fenomeno infortunistico in provincia di Bergamo» dell’Ats.

«Alla base di questi eventi continua a esserci una sottovalutazione del rischio - sottolinea Giuseppina Zottola, responsabile del Servizio di prevenzione sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Ats – importante è continuare a diffondere la cultura della sicurezza». Nel corso del 2018 sono stati effettuati 7.305 controlli su 3.712 imprese e strutture.

«La nostra elaborazione dei dati Inail – evidenzia Zottola – si concentra sugli episodi che avvengono sul territorio bergamasco, a differenza dell’Istituto che invece analizza ciò che capita ai residenti, indipedentemente dal fatto che capiti nella nostra provincia o fuori. Questo, nel rispetto della nostra mission, ci consente di programmare e monitorare al meglio le nostre attività nei confini provinciali». I dati indicano una lenta e costante riduzione degli infortuni, ma a partire dal 2017 si assiste a un incremento. Nel 2017, risultano denunciati 14.286 casi, di questi sono stati riconosciuti dall’Inail circa il 59% (8.440). Tra questi ultimi, il 18,6% (1.569) è avvenuto nel tragitto casa-lavoro. Concentrando poi, l’attenzione sui casi più seri, a fronte della riduzione degli infortuni, resta alta la quota di quelli considerati gravi: sono pari al 22%. «Il monitoraggio ci consente di evidenziare i settori produttivi in cui sono avvenuti», sottolinea Zottola. Nel 2017, la maggior parte di questi si sono verificati nel settore Industria e servizi (90,6%), in particolare nel manifatturiero (39,3%); seguono le costruzioni (14,7%), il commercio (11,5%), i trasporti e il magazzinaggio (9,2%). In coda il noleggio, agenzie viaggi (5,1%), la sanità (4,1%) e la ristorazione (3,1%)

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