Cittadinanza onoraria a Benito Mussolini
Ecco come ne diede notizia L’Eco nel ’24

Il Consiglio comunale di Bergamo nelle prossime settimane potrebbe discutere la richiesta di revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Nel 1924, quando il riconoscimento è stato conferito, non c’era molto spazio per discussioni e dibattiti.

La cittadinanza al Duce non si poteva non dare, a Bergamo così come in tutti gli altri Comuni della provincia. I limiti della democrazia del tempo sono evidenti fin dalle prime due righe dell’articolo pubblicato da L’Eco di Bergamo il 23 maggio 1924 con cui si diede notizia della concessione della cittadinanza onoraria (secondo la cronaca fu ufficialmente deliberata il 22 maggio). Nello stesso pezzo viene riportato anche l’invito a presenziare alla cerimonia di inaugurazione della torre dei Caduti in piazza Vittorio Veneto. «Il commissario straordinario pel Comune di Bergamo comm. Franceschelli, con sua deliberazione di ieri, presa con i poteri del Consiglio, ha concesso la cittadinanza onoraria di Bergamo a S.E. Mussolini, Presidente Consiglio Ministri, Roma».

«Nella gara delle città nostre, Bergamo che conobbe la civiltà dell’Urbe e la cui storia è grave di pensiero, di arti e di generosità eroica, anch’essa oggi proclama Vostra eccellenza suo cittadino onorario, poiché alla nuova grandezza italica la serena e severa virtù del saggio ha saputo piegare e trascinare uomini ed eventi. La Torre che la città ha dedicato ai Suoi Caduti nella forte guerra vittoriosa, attende che la eccellenza vostra si degni di inaugurarla; e nessun auspicio sarà più caro e fortunato di quella del nuovo e migliore cittadino, che nei cimenti delle trincee e nelle gare civili ha portato e porta consapevole l’ardore nobilissimo dell’apostolo e la fede nei più superbi destini».

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