Col caldo tutti in piscina all’Italcementi
Ma serve rimettere a nuovo la struttura

Sole e caldo ormai da spiaggia e le piscine Italcementi fanno già ottimi numeri.

La riapertura dell’estivo, mercoledì scorso, in concomitanza con la chiusura delle scuole, ha spinto poco più di 2.000 bergamaschi tra sabato e domenica (di cui circa 1.500 nella giornata di domenica) a tirare fuori dall’armadio stuoie, costumi e asciugamani e a tuffarsi nelle vasche dell’Italcementi per il primo bagno del 2017. Non il tutto esaurito, ma comunque una presenza importante e già difficoltà di parcheggio nella zona, con le auto costrette alla sosta anche nelle aree dedicate ai motocicli e agli autobus. Un problema, questo, che è facile pensare possa ripresentarsi, soprattutto nei fine settimana più affollati di luglio e agosto.

Le novità di quest’anno riguardano la piscina per i bambini e il riammodernamento di tutta la zona dedicata alle famiglie: «La vasca è stata rifatta e piastrellata – spiega Milvo Ferrandi, amministratore delegato di Bergamo Infrastrutture – e sono state create zone d’ombra, con l’installazione di tre gazebo, un angolo verde e delle aiuole di fiori. Abbiamo cercato così di dare una risposta alle esigenze delle famiglie con i bimbi più piccoli». Ma i lavori sono da considerasi più ampi: l’impianto dimostra tutti i suoi 50 e rotti anni, servirebbe un progetto di riqualificazione generale, a partire proprio dall’impiantistica ormai vetusta, e una nuova offerta in grado di tenere botta alla concorrenza sempre più agguerrita dei nuovi e più attrattivi centri aperti in questi ultimi anni in provincia.

Di progetti in passato ne sono stati fatti, ma servono circa 12-13 milioni di euro per rimettere a nuovo la struttura, di cui circa la metà per rifare gli impianti. Un mucchio di soldi che il Comune non può permettersi di spendere. «Stiamo parlando di una struttura con grandi potenzialità, di certo in questo momento limitate dalla sua vetustà – ammette l’assessore allo Sport, Loredana Poli –. Un intervento complessivo sarebbe di grande impegno economico. Il Comune da solo non ce la può fare, a meno che non si profilino bandi di finanziamento particolari su impianti sportivi di questo tipo, che però al momento non vedo. Di privati alla finestra non ce ne sono, ma credo che una partnership tra pubblico e privato sia la strada giusta e su questo stiamo ragionando».

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