Conoscere bene il Pronto Soccorso
(Per andarci solo quando serve davvero)

Da sabato scatta la settimana nazionale del Pronto soccorso, e l’Asst «Papa Giovanni XXIII» offre una serie di utili consigli in materia.

Favorire un accesso responsabile ai servizi di emergenza è garanzia per tutti in caso di reale bisogno. È il messaggio delle iniziative nell’agenda dell’Asst Papa Giovanni XXIII per la settimana nazionale del Pronto Soccorso (13-21 maggio), organizzata ogni anno dalla Simeu - Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza. Un’occasione per sensibilizzare sulla rilevanza del servizio che la struttura ospedaliera bergamasca rivolge a un’utenza di livello regionale.

Si inizia sabato 13 maggio con due lezioni informative per gli studenti dell’istituto «Giulio Natta». I medici del Pronto Soccorso illustreranno a più di 100 studenti il corretto uso dei servizi di emergenza-urgenza del territorio. Un’iniziativa che sarà replicata al Centro Studi «Leonardo Da Vinci» con le lezioni di martedì 16 maggio. Domenica 21 maggio si esibirà alle 10,30 in Hospital Street il coro di adulti dell’Accademia Centro Studi Musicali, accompagnati dalle note del pianoforte messo a disposizione nell’ambito di «Pianocity for Peace», manifestazione organizzata da Bergamofestival. Si replica domenica 28 maggio, sempre alle 10,30, con gli studenti dell’Accademia al pianoforte. In entrambi gli eventi sarà presente uno stand con materiale informativo.

La sensibilizzazione al corretto uso del Pronto Soccorso è una necessità sempre più sentita dall’Asst Papa Giovanni XXIII che è uno snodo importante del sistema regionale. È’ infatti sede di una delle quattro Sale Operative Regionali dell’Emergenza Urgenza (Soreu) per le richieste di aiuto dei circa 10 milioni di residenti in Lombardia, nonché Centro Eas – emergenza ed alta specializzazione e Trauma center di riferimento per bambini e adulti, l’unico in Lombardia per il trauma pediatrico grave.

A testimoniare il livello di fiducia dell’utenza, i numeri in crescita del servizio di Pronto Soccorso. All’Ospedale di Bergamo nel 2016 le registrazioni hanno superato la soglia delle centomila unità (108.054 con una crescita di +9,2% sul 2015). Circa la metà dei casi (53.068) vengono presi in carico dal Pronto Soccorso generale. Qui si registra un picco di «codici rossi» cioè di prestazioni della massima urgenza pari al 3,2% del totale, contro un dato medio regionale di 1,46%. L’altra metà degli accessi viene smistata dagli operatori del Triage ai Pronto Soccorso specialistici: quello pediatrico registra 21.355 accessi (con il 75,8% di «codici verdi», ovvero casi differibili e che non hanno un’urgenza immediata); seguono l’ambulatorio dedicato ai traumi minori con 14.957, ostetricia e ginecologia con 14.026 accessi e infine oculistica con 4.644. Elevato anche il numero di pazienti ricoverati in medicina d’urgenza: 630 nel solo anno 2016. Diversa la situazione all’ospedale di San Giovanni Bianco, che su 14.220 accessi nel 2016 conta solo lo 0,1% di «codici rossi».

C’è però il rovescio della medaglia: il fatto di essere uno dei centri più richiesti in provincia per accessi «volontari», cioè non dirottati dal 118, contribuisce al problema del sovraffollamento, che causa attese anche di ore per i codici bianchi e verdi. Un fenomeno che complica il lavoro degli operatori, che devono far fronte anzitutto alle situazioni di reale emergenza e ai pazienti gravi in pericolo di vita. «Spesso i pazienti non riescono ancora a distinguere le visite che, indipendentemente dalla gravità del caso, sono differibili o programmabili da quelle che al contrario necessitano di essere affrontate come vera e propria emergenza - spiega Roberto Cosentini, direttore dell’Unità Eas – Emergenza di Alta Specializzazione dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. Un contributo importante alla soluzione del problema è quello di cercare di limitare il fenomeno degli ”accessi impropri”, cioè quelli dettati da esigenze rimandabili o non urgenti e che generano lunghe attese».

Numerosi i servizi alternativi a disposizione. Per le situazioni più semplici o per alcuni servizi specialistici è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico di base: in caso di prestazioni urgenti Regione Lombardia garantisce la visita specialistica nel più breve tempo possibile o comunque entro 72 ore. In orari notturni o nei festivi riceve la guardia medica, raggiungibile grazie al numero unico provinciale di continuità assistenziale 0353535 (infrasettimanale dalle 20 alle 8, sabato domenica e festivi 24 ore su 24). Per la salute della donna, della famiglia, della coppia è presente la rete dei consultori familiari (Borgo Palazzo, Villa D’Almè e Sant’Omobono). In collaborazione con Ats è attivo il servizio gratuito di ambulatorio pediatrico del sabato pomeriggio. I malati cronici, quando la Riforma regionale della Legge 23/2015 entrerà a pieno regime, avranno un percorso di cura individuale che ridurrà la necessità di ricorso al Pronto Soccorso.

Di estrema utilità per evitare lunghe code è inoltre l’applicazione per smartphone «Salutile» di Regione Lombardia. Permette di conoscere in tempo reale il numero delle persone in coda, i tempi di attesa e l’indice di affollamento dei Pronto Soccorso più vicini sul territorio e di attivare la navigazione guidata verso la struttura scelta. «Qualche malumore dopo lunghe ore di attesa è umanamente comprensibile, ma il Pronto Soccorso e i Servizi di Emergenza e Urgenza sono rivolti anzitutto alla gestione dei casi urgenti di vita o di morte - ha dichiarato Carlo Nicora, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. È anche un problema di responsabilità dei cittadini: il Pronto Soccorso non può essere usato per ottenere esami in tempi rapidi o per diagnosi di sintomi in essere da tempo. Per quanto ci riguarda intendiamo continuare a garantire un servizio di livello elevato, ma è necessario lo sforzo di tutti nell’esercitare un accesso responsabile ed evitare pressioni non giustificabili sui nostri medici ed operatori, che fanno tutti i giorni un lavoro delicato e veramente apprezzabile».

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