Contagi nella Bergamasca, l’Ats: curva stabile negli ultimi sette giorni, area più critica resta l’Alto Sebino

Covid, per la settimana dal 14 al 20 aprile 2021 «situazione di stabilità complessiva» di nuovi casi rispetto alla settimana precedente. I comuni con zero nuovi contagi sono 71, contro i 73 della scorsa settimana. «Importante continuare a rispettare le misure previste».

La dimensione statistica dei nuovi casi di coronavirus nella Bergamasca identificati su base comunale (ed il relativo tasso di incidenza per 1.000 abitanti) mostra, per la settimana che va dal 14 al 20 aprile 2021, «una situazione di stabilità complessiva di nuovi casi rispetto alla settimana precedente», con un incremento pari a +3 casi contro i – 604 della settimana antecedente; la media giornaliera di nuovi casi è pari a 169 contro 164 della settimana precedente. È quanto si legge nel report settimanale dell’Ats di Bergamo.

I dati, spiega l’Agenzia di tutela della salute, «evidenziano una situazione di stabilità della curva negli ultimi sette giorni». Il valore di incidenza complessivo settimanale, a livello provinciale, si attesta a 103 per 100.000 abitanti nel periodo in osservazione rispetto ai 153 casi di tre settimane fa ed ai 100 della scorsa settimana.

La principale area critica «è sempre rappresentata dal territorio dell’Ambito dell’Alto Sebino», ma la variazione in moderato incremento del tasso di nuovi positivi per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente, «riguarda anche gli Ambiti di Valle Imagna e Villa d’Almè, Isola Bergamasca e Dalmine». Il numero di Comuni con 0 (zero) casi incidenti (comuni con colore bianco nella mappa) è pari a 71 contro i 73 della scorsa settimana.

In sintesi, spiega l’Ats, «la situazione complessiva della terza ondata in provincia di Bergamo tende, superata la fase di plateau, ad un decremento che, in fase di consolidamento in tendenza, sta assumendo una maggiore stabilità, con un lievissimo rallentamento della velocità di decelerazione». I segnali di mitigazione dell’ondata epidemica sul territorio «appaiono dunque consolidarsi».

Proseguono anche i segnali di attenuazione dell’impatto sulle strutture ospedaliere, soprattutto per i ricoveri ordinari. «Le strutture - rileva Ats – restano impegnate, in particolare, per le terapie intensive; tale impegno continua ad essere determinato in misura rilevante, al momento, dai ricoveri a favore di cittadini non bergamaschi)».

l passaggio di fascia, da rosso ad arancione, con la riapertura parziale delle scuole e di alcune ulteriori modalità operative delle attività commerciali, «potrebbe determinare, come è successo nel corso della seconda ondata, un rischio di possibili risalite della curva epidemica nel nostro territorio». Ats, pertanto, ribadisce «l’importanza di mantenere elevata l’attenzione sulla necessità di rispettare - e far rispettare - rigorosamente tutte le norme previste», in particolare sul «distanziamento sociale e sull’utilizzo dei mezzi di protezione individuale (mascherina chirurgica - evitando se possibile quelle di stoffa non certificate -, lavaggio delle mani, etc.), in famiglia e nelle situazioni extra-famigliari, per quanto è correlabile ai trasporti pubblici ed alla quota di attività didattiche in presenza, nonché ad altre situazioni in cui aumenta il rischio di contagio (mense, bar, ristoranti, negozi, etc.)».

Su L’Eco di Bergamo in edicola giovedì 22 aprile i dati comune per comune.

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