Covid, nella Bergamasca la curva scende: i dati settimanali dell’Ats

Il report Negli ultimi 7 giorni l’inversione di tendenza della curva epidemica: dopo il picco dell’ondata da Omicron 5 il 18 luglio ha iniziato a decrescere. «Le categorie a rischio non aspettino l’autunno per la quarta dose, ma procedano subito».

Il tasso di incidenza nella settimana 20-26 luglio 2022 è pari a 538 nuovi casi per 100.000 abitanti (ovvero 5,38 per 1.000, nella metrica utilizzata a livello di singoli comuni), contro i 705 della scorsa settimana, i 634 di due settimane fa, i 575 di tre settimane or sono e i 269 di un mese fa. È quanto si legge nel report settimanale dell’Ats di Bergamo. «Negli ultimi 7 giorni – spiega l’Agenzia di tutela della salute – si rileva un’inversione di tendenza della curva epidemica che, dopo aver raggiunto il picco dell’ondata da Omicron 5 il 18 luglio, ha iniziato a decrescere. Come atteso, a seguito dei segnali di rallentamento rilevati la scorsa settimana, si evidenzia, infatti, un trend in calo dei casi incidenti».

Casi assoluti -23,6%

Lo scostamento rispetto alla precedente settimana è, infatti, pari a -1878 nuovi casi assoluti negli ultimi 7 giorni, pari a -23,6% rispetto alla settimana scorsa (contro i +800, pari a + 11,2% della settimana precedente, i +666 nuovi casi assoluti, pari a + 10,3% di due settimane fa, i +3.449, pari a + 114,0% di tre settimane fa, i +801, pari a +36,0% di un mese fa). Negli ultimi 7 giorni la media giornaliera dei casi incidenti è scesa ed è pari a 866 contro i 1.134 della scorsa settimana (1.020 di due settimane fa, i 925 di tre settimane or sono, 432 di un mese fa). «La fase di risalita della curva iniziata a metà giugno scorso, che ha visto nella settimana 12 – 19 luglio raggiungere i valori di incidenza più alti (721 nuovi casi nei 7 giorni ogni 100.000 residenti), pur evidenziano nella medesima settimana valori percentuali di incremento minori rispetto alle precedenti e facendo cogliere i primi segnali di rallentamento nella crescita, presenta questa settimana l’atteso decremento». Ciò è corroborato anche dall’ulteriore diminuzione dell’indice di trasmissibilità (RdT), pari a 0.79 (1,07 la scorsa settimana) che scende, dopo 6 settimane, sotto la soglia critica (che ricordiamo essere pari ad 1).

«Rispetto ai numeri assoluti e ai relativi tassi di incidenza – spiega ancora l’Ats», rimane confermato quanto ribadito nelle scorse settimane relativamente al fatto, che quanto osserviamo, si riferisce a quanto rilevato attraverso l’attività diagnostica legata a coloro che si sono sottoposti a tampone; verosimilmente, i dati di positività sono tuttavia sottostimati e i casi reali più numerosi, per le motivazioni più volte espresse (chiusura dello stato formale di emergenza e il termine della obbligatorietà del Green Pass sono verosimilmente esitati in una riduzione del ricorso ai tamponi per accertare una situazione di positività in presenza di sintomi compatibili con Covid19».

Nessun Ambito Covid free

Per quanto concerne il territorio provinciale, anche questa settimana nessun Ambito Territoriale risulta essere Covid free (nessun nuovo caso positivo negli ultimi 7 giorni), ma, a differenza delle settimane precedenti, sono 13 su 14 gli Ambiti che presentano chiari valori di decremento dei casi incidenti negli ultimi 7 giorni ( 3 soli Ambiti Territoriali con valori in decrescita la scorsa settimana). I territori con tassi di incidenza superiori alla media provinciale (538 nuovi casi per 100.000 abitanti) sono 5: Seriate (636 nuovi casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 ab., pari a -15,2% rispetto alla settimana precedente), Monte Bronzone - Basso Sebino (620, +0,5%), Dalmine (608, -26,7%), Treviglio (585, -21,0%), Isola Bergamasca (551, -30,1%). Gli Ambiti Territoriali con valori di incidenza inferiori alla media provinciale sono 9: Alto Sebino (398 nuovi casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 ab., pari a -11,0% rispetto alla settimana precedente), Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve (411, -25,8%), Valle Imagna e Villa d’Almè (477, -25,8%), Valle Cavallina (490, -20,6%), Valle Seriana (500, -32,5%), Bergamo (505, -26,4%), Valle Brembana (515, -16,7%), Grumello del Monte (516, -16,8%), Romano di Lombardia (527 nuovi casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 ab., pari a -18,9% rispetto alla settimana precedente).

I Comuni senza nuovi caso sono 18

Comuni con zero nuovi casi negli ultimi 7 giorni sono 18, pari al 7,4% sul totale dei comuni bergamaschi (erano 12 la scorsa settimana, 12 due settimane fa, 20 tre settimane or sono e 39 un mese fa), appartenenti a 4 Ambiti Territoriali (gli stessi della scorsa settimana): 14 afferenti all’Ambito Valle Brembana (Averara, Blello, Carona, Cassiglio, Cusio, Foppolo, Isola di Fondra, Mezzoldo, Moio de Calvi, Ornica, Piazzatorre, Piazzolo, Valnegra, Vedeseta), 2 all’Ambito Valle Imagna e Villa d’Almè (Brumano, Fuipiano Valle Imagna), 1 all’Ambito Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve (Colere), 1 all’Ambito Monte Bronzone - Basso Sebino (Vigolo).

Età media 47 anni

Nella settimana osservata la distribuzione percentuale tra le classi di età dei nuovi casi incidenti conferma quella delle settimane precedenti. Le classi di età più rappresentate, in termini di numeri assoluti sul totale dei casi incidenti degli ultimi 7 giorni e di tasso di incidenza su 100.000 residenti delle singole fasce d’età, sono sempre quelle centrali (dai 30-59 anni). L’età media è pari a 47 anni.

I ricoveri

Per quanto riguarda l’impatto sui ricoveri si nota un aumento dei ricoveri ordinari (da 107 della scorsa settimana a 124) e una lievissima variazione di quelli nelle terapie intensive (da 7 a 8). Per quanto riguarda l’impatto sui ricoveri è bene precisare sempre che i dati non si riferiscono esclusivamente alle persone ricoverate per patologie Covid19 correlate, ma alle persone risultate positive all’atto del ricovero per qualsiasi patologia o durante il ricovero stesso.

Fase di decrescita

«In sintesi – spiega l’Ats – nella settimana in monitoraggio (20-26 luglio 2022) si osserva: una decrescita della curva epidemica, un indice di trasmissibilità (valore di RdT) che, dopo 6 settimane, scende sotto il valore di soglia critica (pari a 1), un incremento dei Ricoveri ordinari e una lievissima variazione in crescita di quelli in Terapia Intensiva che rimangono a livelli assolutamente contenuti (poche unità)». «La scorsa settimana – prosegue – avevamo affermato che l’ondata estiva della Covid-19 sembrava essere in fase di esaurimento della sua crescita, come indicava, peraltro, l’indice di trasmissibilità (valore di RdT) in decremento. Si attendeva, dalla settimana entrante, il raggiungimento del plateau, seppur con una fase oscillatoria, oppure, come ci si augurava, l’inizio un calo costante. La settimana osservata ha dato evidenza dell’inizio della fase di decrescita che dovrebbe, come le stime a livello nazionale indicano e salvo imprevisti e possibili fasi oscillatorie, protrarsi fino alla fine di agosto, come già avvenuto in Portogallo». Il riferimento al Portogallo «è legato al fatto che l’andamento epidemico di quel Paese è stato molto simile al nostro (con uno scostamento di poco superiore ai 30 giorni), oltre al fatto che il Portogallo presenta caratteristiche della popolazione e copertura vaccinale molto vicine a quelle dell’Italia».

«È bene ricordare che l’ondata Omicron5 ha avuto inizio a metà giugno – aggiunge l’Agenzia – ed è stata afrontata senza contromisure specifiche (fil decreto del Consiglio dei Ministri ha alleggerito del 15 giugno 2022 ha alleggerito l’uso delle mascherine mantenendo l’obbligo soltanto in alcuni limitati luoghi e circostanze), affidando ai vaccini e all’immunità raggiunta per via naturale il compito di contrastare gli effetti dell’infezione. L’alta copertura vaccinale e i livelli di immunità delle nostre comunità, così fortemente colpite dalla pandemia, hanno consentito di contenere l’impatto di questa quinta ondata».

«Si ricorda che nel Rapporto del Comitato di emergenza del Regolamento sanitario internazionale, pubblicato dall’OMS, pur prendendo atto delle modifiche nella manifestazione dell’epidemia, con un minore impatto sui sistemi sanitari rispetto al periodo 2020-21, l’infezione da Covid-19 resta classificata come emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. In particolare, vengono espresse preoccupazioni per la progressiva diminuzione delle attività di testing e di sequenziamento virale, con una conseguente minore attendibilità dei dati che fotografano la diffusione del virus. Non va quindi abbassata la soglia di attenzione. La pandemia, sottolinea l’Oms, “non è finita nonostante la comune percezione che lo sia”: condizione che impone “nuove sfide nella comunicazione per trasferire in modo corretto al grande pubblico lo stato reale della situazione”».

Il monitoraggio continua

Un aspetto che il Servizio Epidemiologico dell’Ats di Bergamo «ha sempre seguito nei propri Report settimanali di monitoraggio della pandemia resi noti dalla stampa. A fronte di quanto affermato, Ats Bergamo, attraverso il Servizio Epidemiologico Aziendale, manterrà un costante e puntuale monitoraggio degli indicatori, nella convinzione dell’importanza di comunicare e diffondere dati e letture epidemiologiche non solo per una corretta e dovuta informazione, ma anche nel tentativo di ridurre il gap tra comunità scientifica/mondo sanitario e la popolazione rispetto alla percezione del rischio, aspetto quest’ultimo fondamentale per poter adottare comportamenti di prevenzione e di protezione».

Il Servizio Epidemiologico rimarca anche «che il virus, come affermato, è ancora in circolazione ed è pertanto fondamentale, in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, continuare a rispettare rigorosamente le misure comportamentali individuali e collettive indicate, ed in particolare: distanziamento interpersonale, uso della mascherina nelle situazioni e nei contesti raccomandati, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di affollamento sia pur all’aperto (concerti, sagre, etc.). L’uso delle mascherine negli ambienti affollati è una precauzione che costa poco e aiuta a contenere i contagi e il rischio di malattia. Una buona pratica, ormai appresa, che può essere mantenuta e raccomandata senza troppa fatica».

«Quarta dose, le categorie a rischio procedano subito»

Il Servizio Epidemiologico di Ats ricorda, inoltre, che l’elevata copertura vaccinale in tutte le fasce di età, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano, come le evidenze hanno dimostrato, strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia (ricoveri ordinari e soprattutto in terapia intensiva). A tal proposito, si ricorda che è assolutamente opportuno, per le categorie a particolare rischio (elevata fragilità clinica di base e/o anzianità importante) non aspettare l’autunno per la quarta dose, ma procedere subito al riguardo».

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