Crac banche venete, verso i rimborsi
Duemila i bergamaschi danneggiati

Adiconsum: il ministro dell’Economia ha firmato il decreto che fissa i termini per la presentazione delle istanze al Fondo indennizzo risparmiatori per i clienti danneggiati dai fallimenti bancari degli ultimi anni.

«Finalmente, e in dirittura d’arrivo della legislatura – a quanto sembra –, il ministro dell’Economia ha firmato il decreto ministeriale che fissa i termini per la presentazione delle istanze al Fondo indennizzo risparmiatori per i clienti danneggiati dai fallimenti bancari degli ultimi anni». Mina Busi, presidente Adiconsum Bergamo, commenta così la notizia della firma sul decreto, una notizia che i circa duemila risparmiatori bergamaschi coinvolti attendevano da tempo.

La procedura per il via libera si è conclusa ieri, giovedì 8 agosto, quando «il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha firmato il decreto ministeriale che fissa i termini per la presentazione delle istanze di indennizzo al Fondo indennizzo risparmiatori previsto dalla legge di Bilancio 2019 con una dotazione complessiva di 1,5 miliardi. Sarà ora sottoposto alla registrazione da parte della Corte dei conti». Il Tesoro precisa inoltre che si tratta del «terzo e ultimo decreto attuativo relativo al Fondo per gli indennizzi ai risparmiatori che hanno subito un pregiudizio ingiusto da parte di banche e loro controllate».

A questo punto, il decreto dovrà essere registrato dalla Corte dei conti. Da quel momento, i risparmiatori coinvolti nei crac bancari avranno 180 giorni di tempo per presentare le istanze di rimborso sul portale informatico della Consap. Abbiamo atteso troppo tempo, nonostante gli annunci di rimborso, fatti da tempo, da parte dei nostri governanti. Nei giorni scorsi erano filtrate notizie che davano per certa la firma da parte del ministro dell’Economia, del terzo e ultimo decreto per l’avvio della piattaforma burocratica che materialmente darà il via alle procedure per la richiesta dei ristori garantiti dal Fondo indennizzo per i risparmiatori, meglio noto come Fir.

«La gestazione di questo fondo è stata particolarmente travagliata – ricorda Busi –. Inizialmente perché la legge si era più volte impantanata per via delle perplessità della dirigenza del ministero dell’Economia, che reputava che l’Europa potesse eccepire sul piano della lesione del principio della concorrenza. Superate le perplessità di Bruxelles e varata la legge, per settimane il cammino dei decreti del governo che materialmente rendevano praticabile il dettato della norma, aveva avuto momenti di stasi. Questi continui rinvii hanno generato molto malessere tra i risparmiatori, soprattutto quelli che versano in condizioni economiche più difficili e che hanno visto per diversi mesi l’agognato traguardo allontanarsi. Adesso, dunque, l’operazione dovrebbe finalmente partire. Nel frattempo invitiamo i risparmiatori a prendere contatto con Adiconsum direttamente sul portale web dedicato per prendere visione della documentazione necessaria per presentare le domande».

© RIPRODUZIONE RISERVATA