Bergamo: 11.791 positivi, +50 in 24 ore
Gallera: banca del plasma iperimmune

I risultati della cura con il plasma contro il coronavirus. Mortalità ridotta dal 15 al 6%: la sperimentazione del Policlinico San Matteo di Pavia.

Con i 68 decessi registrati oggi (lunedì 11 maggio) la Lombardia supera la soglia dei 15.000 morti dall’inizio dell’epidemia di Covid-19 arrivando a 15.054. In lieve aumento i nuovi positivi con +364 (ieri 282) per un totale di 81.871. I ricoverati in terapie intensive sono 341, 7 in meno di ieri quando invece erano aumentati di 18 pazienti mentre i ricoverati in reparto sono 5.397, -31. Ieri erano 107 in meno. I tamponi eseguiti sono stati 7.508, ieri 7.369.

Sono stabili i dati sui nuovi contagi a Milano che in provincia fa registrare +114 (ieri +104) e in città +52 (ieri +54) su un numero di tamponi all’incirca uguale a quello del giorno precedente: 7.508 rispetto a 7.369 per un totale di 492.642 Restano su dati modesti anche se un po’ in rialzo, i nuovi casi a Bergamo (+50) e a Brescia (+70). Tra le altre province alcuni dati molto buoni: due casi a Cremona, una delle città epicentro dell’epidemia, un solo caso a Sondrio e addirittura 0 a Mantova che ieri aveva ne aveva solo uno. In Bergamasca sono 11.791 i casi positivi a covid-19, 50 in più rispetto a ieri. Arrivano invece a quota 3.039 i morti in provincia per coronavirus, ancora nove decessi registrati nelle ultime 24 ore.

Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, hanno presentatoi risultati della sperimentazione «cura del plasma» in una conferenza stampa con numerosi esperti del Policlinico San Matteo di Pavia.

La mortalità dei pazienti curati con il plasma iperimmune è scesa dal 15% al 6%: è questo il risultato della sperimentazione condotta dal Policlinico San Matteo di Pavia con l’Asst di Mantova e presentata oggi dalla Regione Lombardia condotta su 46 pazienti. «All’inizio la mortalità nei pazienti in ventilazione assistita ricoverati in terapia intensiva era tra il 13 e il 20%, circa 15% di media, mentre con la cura con il plasma iperimmune è scesa al 6%», ha spiegato Fausto Baldanti, direttore unita virologia del San Matteo di Pavia. Lo studio aveva tre obiettivi: diminuzione mortalità a breve in terapia intensiva, il miglioramento dei parametri respiratori e il miglioramento dei parametri legati all’infiammazione, e proprio sul primo obiettivo sono stati raggiunti i risultati più significativi.

«Questa mattina ho avuto un colloquio con il ministro Speranza che mi ha confermato che anche il governo ha particolare interesse per proseguire questa iniziativa»: così ha commentato il presidente della Lombardia Attilio Fontana il risultato della sperimentazione della cura con plasma iperimmune condotta dal Policlinico San Matteo di Pavia con l’Asst di Mantova e presentata oggi dalla Regione Lombardia.

«Pavia e Mantova sono stati i primi a iniziare questa sperimentazione e l’hanno portata a compimento e accende una grandissima speranza per la cura di questo virus», ha detto Fontana dicendosi «molto orgoglioso» della ricerca portata avanti dal professor Baldanti.

«Da oggi lanciamo la banca del plasma iperummune. Da qui ai prossimi giorni faremo un protocollo per la donazione del sangue e le modalità con cui deve essere fatto partendo dai tanti guariti che abbiamo»: lo ha spiegato l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, spiegando: «Tutte le nostre Asst richiameranno le persone da loro ricoverate affinché vengano a donare il plasma, dopo aver verificato livello immunità».

Presentando la sperimentazione della cura con plasma iperimmune condotta dal Policlinico San Matteo di Pavia con l’Asst di Mantova, Gallera ha spiegato che l’obiettivo è «estendere in maniera ampia la sperimentazione» e quindi, oltre ai malati, «il secondo passo sarà quello dei donatori Avis, in particolar modo nelle aree più colpite, cioè Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona».

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