Da domenica mezza Italia in arancione
Venerdì si decide, la Lombardia rischia il rosso

Con il nuovo decreto sono state approvati anche i criteri che definiscono la colorazione delle regioni e la Lombardia con i dati della settimana scorsa rischia di finire nuovamente in zona rossa.

Mezza Italia potrebbe finire da domenica prossima nelle due liste alte di restrizioni: sono 9 le regioni e province autonome a rischiare l’arancione e tre addirittura il rosso. Quest’ultimo colore, con le misure più stringenti, potrebbe essere assegnato a Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia. E resteranno in campo anche per le prossime settimane le limitazioni fissate dall’ultimo Dpcm in scadenza il 15 gennaio.

L’arancione potrebbe essere invece assegnato a Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige. In questa fascia al momento ci sono già Calabria, Veneto, Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna. Toscana, Sardegna e Molise potrebbero rimanere in zona gialla.

A chiarire il quadro sarà il report della cabina di monitoraggio, di cui si avrà una bozza già nelle prossime ore.

Le ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, entreranno in vigore però solo domenica 17 gennaio mente per sabato 16 l’ipotesi prevalente è che resti valida l’attuale colorazione.

In attesa che il prossimo dossier sui territori finisca sul tavolo del ministro della Salute, è proprio quest’ultimo ad annunciare numeri per niente confortanti. Già nell’informativa alla Camera Roberto Speranza parla cifre in peggioramento. «A livello nazionale - spiega - il tasso di occupazione delle terapie intensive torna ad attestarsi sopra la soglia critica del 30% e c’è un drammatico mutamento dell’indice di rischio attribuito alle Regioni: 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressione a rischio alto e una sola regione è a rischio basso».

Il tutto alla luce del prossimo Dpcm che entrerà in vigore il 16 gennaio. Il provvedimento manterrà le principali misure dell’attuale decreto, prevedendo però criteri che abbasseranno le soglie per l’inserimento delle regioni in zona arancione o rossa. Tra queste, l’abbassamento della soglia dell’Rt e l’intervento sui cosiddetti indici di rischio: con 1 si va automaticamente in zona arancione, con 1,25 in zona rossa. E potrebbero ora finire in arancione anche tutte quelle classificate a rischio alto secondo i 21 parametri.

Se la Lombardia sarà zona rossa «dipende da quello che è successo la settimana scorsa» in termini di andamento dell’Rt, anche se ora «i dati stanno migliorando». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ospite a «Porta a Porta», precisando che mercoledì 13 gennaio l’indice «Rt è all’1.24» quando la soglia massima è fissata all’1,25.

«Questa settimana i dati della Lombardia stanno migliorando - osserva Fontana -, oggi noi siamo al 7% nel rapporto tra tamponi e nuovi contagiati, ma la scorsa settimana la situazione era andata un pò meno bene, quindi c’è il rischio che la valutazione che verrà fatta venerdì dal Comitato tecnico scientifico possa inserirci nella zona rossa. Da tempo dico che bisognerebbe fare delle valutazioni nell’arco di un periodo più lungo e non così rapide».

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