Dal Circolo polare a Bergamo
per studiare l’artigianato orobico

Dalle terre dei ghiacci della Lapponia a Bergamo per «carpire» i segreti del buon lavoro artigianale. Protagonisti alcuni studenti provenienti da Övertorneå, piccola cittadina nel nord della Svezia che, nell’ ambito del programma Erasmus plus, saranno inseriti in quattro aziende bergamasche iscritte a Confartigianato Imprese per uno stage che durerà fino al 27 ottobre.

Ma la terra di provenienza non deve trarre in inganno. Di autoctoni solo due dei quattro componenti del gruppo. Lidya Bereketeab, classe 1989 è originaria del Sud Sudan, mentre Lyudmila Sturk, 44 anni insegnante di inglese e russo, è ucraina. La prima affiancherà lo staff della Pasticceria «Giosuè» di Montello, farà formazione all’ interno del Gruppo G. Va. Hotels. C’ è poi Mattias Karlsson che, invece, farà esperienza nell’ Autofficina Alberti Srl di Bergamo, mentre Simen Småriseth, idraulico, un passato di lavoro in una struttura della Nato, andrà alla Giambellini Srl Life Technology di Osio Sotto.

«Nulla di strano - spiega Marina Redondi dell’ ufficio internazionalizzazione di via Torretta che segue direttamente il progetto -. In Svezia un terzo della popolazione è di origine straniera ovvio che questo si rifletta anche nel mondo del lavoro». Così come non deve suonare strana l’ età degli stagisti. «Il progetto Erasmus plus vale per tutta la vita - aggiunge -. In questo caso, poi, lo scambio avviene nell’ ambito di un’ iniziativa per la riconversione professionale di persone adulte».

I quattro svedesi arriveranno a Bergamo lunedì e saranno accolti nella sede di Confartigianato in via Torretta dal presidente Giacinto Giambellini e dagli imprenditori che li ospiteranno durante il periodo in terra orobica. Un rapporto «storico», quello tra l’ associazione di via Torretta e la cittadina di circa duemila abitanti a 10 chilometri dal confine con la Finlandia, all’ altezza de Circolo polare artico.

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