Dedicato ai bambini più indifesi
Dal Rotary nuovo macchinario al Papa Giovanni

Un innovativo sistema di videoscopia delle vie aeree che è arrivato al reparto di Terapia Intensiva Pediatrica del Papa Giovanni.

La segnalazione è partita dal dottor Enzo Bonanomi, responsabile della Terapia intensiva Pediatrica dell’ Ospedale Papa Giovanni XXIII. Uno staff di 18 medici per 600 pazienti all’anno in tempi normali, dai neonati agli adolescenti, tutti con patologie che compromettono le funzioni vitali.

Nell’attuale emergenza sanitaria, la nuova videoscopia permetterà di svolgere in modo più completo alcuni interventi come endoscopia tracheo-bronchiale per toilette vie aeree e diagnostica citologica/microbiologica; videolaringoscopia per intubazione tracheale nei casi di difficile accesso alla via aerea con laringoscopia tradizionale, endoscopia delle vie aeree nelle patologie malformative, la rimozione per via endoscopica di corpi estranei nelle vie aeree, il follow up nei trapianti polmonari.

L’ appello è stato raccolto da Renato Vico, Presidente del Rotary Club Bergamo Hospital 1 GXXIII che ha trasmesso la richiesta, attraverso il Governatore del Distretto Rotary 2042, Giuseppe Navarini alla Fondazione Bergamo per Bergamo che è il braccio operativo dell’ emergenza: in tre giorni è stato completato l’ordine al fornitore e ora la macchina è arrivata in reparto e dalla prossima settimana comincerà a funzionare.

Il costo complessivo - circa 40.000 euro - è stato coperto da donazioni del mondo Rotary, ma anche del Consiglio Notarile di Bergamo, dalla famiglia Esposito/Cuni di Villa di Serio. Importante il sostegno del Rotary Club tedesco di Grevenbroich, con Lothar Köhler, presidente del Rotary Club e direttore dell’ ospedale di Grevenbroich, Marc Hocks, dell’ onlus «Helft den Anderen», Berthold Bonekamp, presidente della fondazione «Ospedali St. Augustinus» e soprattutto Gottfried Bernrath, primo a intercettare l’ appello di Carlo Scalvedi della Fondazione.

Dai 50 club del distretto 2042 sono stati donati in tutto per la fase 1 dell’ emergenza Covid un milione e mezzo di euro, che sono stati utilizzati a supporto dei presidi sanitari. La gestione delle richieste è stata centralizzata dal Distretto che ha affidato l’ operatività alla Fondazione Bergamo per Bergamo che in trasparenza ha organizzato tutta la filiera dall’ accoglimento della richiesta alla ricerca di materiali e fornitori fino a curare nel dettaglio standard qualitativi, metodi di pagamento, tracciabilità, e a seguire tutta la logistica, sempre attraverso volontari, fino alla consegna.

Un metodo di lavoro che ha evitato tempi lunghi e dispersioni, puntando sulla collaborazione internazionale e l’ integrazione delle risorse.

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